Il giorno politicamente più lungo di Israele, quello in cui pressato dall’America il suo governo deve pronunciarsi sull’intesa con Hamas, si chiude con un “no”. Il premier risponde con l’inequivocabile parola d’ordine “vittoria!” e l’affermazione che il conflitto di chiuderà solo con l’eliminazione dell’organizzazione islamista palestinese. È un rifiuto anche al tentativo di ricucitura di Blinken. Bibi spera di ristabilire il rapporto con gli Usa se Trump tornerà alla Casa Bianca. Ma sette mesi sono lunghi
Il giorno politicamente più lungo di Israele, quello in cui pressato dall’America il suo governo deve pronunciarsi sull’intesa con Hamas, si chiude con un “no”. Alla mossa di Hamas di andare a vedere il gioco, rilanciando e gettando la palla in campo nemico – il pacchetto negoziale prevedeva un cessate il fuoco totale, il completo ritiro israeliano da Gaza, sia pure in tre fasi della durata di 45 giorni; la ricostruzione della Striscia – il premier risponde con l’inequivocabile parola d’ordine “



