Le autorità palestinesi hanno ricevuto oggi, 19 gennaio, il vaccino anti Covid prodotto dalla Russia (Sputnik) dopo l’approvazione del ministero della Salute israeliano. A dicembre, il governo palestinese aveva annunciato di avere raggiunto un accordo con l’esecutivo guidato dal presidente Vladimir Putin per l’invio di quattro milioni di vaccini Sputnik da somministrare ai quattro milioni e mezzo di abitanti presenti sui territori sotto il controllo palestinese.

Le critiche a Israele

L’arrivo dei vaccini russi nel territorio palestinese arriva dopo le critiche ricevute dal governo israeliano accusato da Human Rights Watch di non essersi occupato della vaccinazione dei palestinesi. Secondo l’organizzazione non governativa, Tel Aviv avrebbe dovuto attivarsi per rispettare la quarta convenzione di Ginevra che impegna Israele ad assicurare materiali medici e a fornire i vaccini  in maniera non discriminatoria nei confronti dei palestinesi che vivono nei territori sotto il suo controllo. Il paese guidato dal premier Benjamin Netanyahu è al momento il paese che ha vaccinato più cittadini al mondo ed è arrivato a iniettare la prima dose del prodotto anti Covid al venti per cento della popolazione.

Le polemiche sugli insediamenti

Un altro tema insidioso ne lungo scontro tra Israele e Palestina è stato recentemente la decisione di Tel Aviv di creare 800 nuovi insediamenti nel West Bank. L’annuncio del governo di Netanyahu ha causato forti proteste da parte delle Nazioni unite. Il segretario dell’Onu, Antonio Guterres ha chiesto a Israele di fermare la creazione delle nuove abitazioni dicendo che che la decisione del governo israeliano «mina la soluzione che prevede la creazione di due stati». Sul tema degli insediamenti, a dicembre aveva fatto discutere anche la visita del segretario di Stato americano Mike Pompeo ad alcune abitazioni israeliane in costruzione nel West Bank. L’evento era stato la prima visita di un segretario di Stato degli Stati Uniti a degli insediamenti israeliani.

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