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Il vecchio modello relazionale limita i diritti delle famiglie non-coniugali

  • Non si può più parlare di famiglia al singolare in occidente. Né si può continuare a pensare che l’unico modello accettabile di famiglia sia la coppia sposata (o al massimo convivente) che intrattiene una relazione sessuale, a carattere esclusivo, romantico e (idealmente) permanente.
  • Il tema del riconoscimento delle coppie tra persone dello stesso sesso, per quanto fondamentale, non esaurisce la questione, che è più complessa.
  • Il tema è venuto alla ribalta in Italia di recente in due occasioni: la prima coincideva con la fine del primo lockdown e l’inizio della cosiddetta fase 2, la seconda invece coincideva con la seconda ondata autunnale della pandemia.  

Non si può più parlare di famiglia al singolare in occidente. Né si può continuare a pensare che l’unico modello accettabile di famiglia sia la coppia sposata (o al massimo convivente) che intrattiene una relazione sessuale, a carattere esclusivo, romantico e (idealmente) permanente. Il tema del riconoscimento delle coppie tra persone dello stesso sesso, per quanto fondamentale, non esaurisce la questione, che è più complessa, come cerco di dimostrare nel volume Legal Recognition of Non-Conjuga

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