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Il velo e i bip del metal detector: una vita da sminatrice in Kurdistan

Nel nord dell’Iraq sono ancora presenti milioni di ordigni esplosivi, eredità delle guerre e dei conflitti interni degli ultimi decenni. Bonificare i terreni è pericoloso, ma necessario per permettere alla popolazione locale di tornare a vivere nelle proprie case e per evitare nuovi morti e mutilati

Per arrivare al campo di Mlay Golle, pochi chilometri a nord-est di Sulaymaniyah, bisogna percorrere una strada per buona parte sconnessa che si arrampica sulle colline intorno alla seconda città più grande del Kurdistan iracheno. Una volta lasciata la via principale non si incontrano che poche, sporadiche abitazioni, mentre in lontananza si scorge qualche piccolo villaggio o un branco di pecore intento a brucare l’erba verde-giallastra. La meta del viaggio stride con l’atmosfera quasi bucolica

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