Mondo

Il “viceré afghano” che deve siglare la pace impossibile con i Talebani

Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved.
Copyright 2019 The Associated Press. All rights reserved.

Il navigatissimo diplomatico pashtun-americano Zalmay Khalilzad è l’inviato di Biden per la riconciliazione in Afghanistan, e deve gestire la delicatissima rete di relazioni che circonda il ritiro delle truppe dal paese, previsto entro l’11 settembre

  • Zalmay Khalilzad, nato in Afghanistan a Mazar-i-Sharif, di etnia pashtun, cittadino americano dal 1984, uomo fidato di Washington e dei grandi petrolieri, da tempo si porta addosso la qualifica ingombrante di “vicerè afgano”.
  • Il presidente americano Joe Biden gli chiede di continuare il suo lavoro “vitale” per tenere in piedi l’accordo sulla riconciliazione firmato con i talebani. È un accordo che originariamente prevedeva l’uscita delle truppe straniere entro il 1° maggio, termine poi posticipato all’11 settembre.
  • Dopo l’attacco alle Torri gemelle Khalilzad è stato nominato Rappresentante speciale del presidente Bush in Afghanistan, poi ambasciatore a Kabul, poi ambasciatore in Iraq, poi Rappresentante permanente alle Nazioni unite e infine Rappresentante speciale per la riconciliazione afgana.

Per continuare a leggere questo articolo