Il primo ministro a Roma parla di «pragmatismo britannico» sulle frontiere e ascolta con attenzione la strategia governativa italiana. La premier nega le divisioni nell’esecutivo sull’Ucraina e dribbla le domande sui missili: «Sono decisioni che prendono i singoli paesi»
Vedere Keir Starmer attento a tutto ciò che spiegava Matteo Piantedosi, durante la visita al Centro nazionale di coordinamento per l’immigrazione all’Eur, è stato già di per sé un successo per Giorgia Meloni. D’altronde che il leader del Regno Unito, per giunta laburista, sia venuto a Roma per prendere appunti sul contrasto ai flussi migratori dal governo più di destra mai avuto in Italia è un’ottima opportunità di marketing. Un assist che Meloni non si è lasciata scappare. Proprio perché non è



