Il parlamento iraniano si è rivoltato contro il presidente Hassan Rouhani accusato di avere tradito una sua legge firmando un patto con l’Agenzia per il Nucleare delle Nazioni unite. Secondo i legislatori, l’accordo viola una legge da loro stessi approvata a dicembre che fermava l’implementazione dell’Additional Protocol, ovvero del programma che permette agli ispettori Onu di avere accesso ad alcuni dati sullo sviluppo del piano nucleare iraniano.

Nonostante le rassicurazioni del governo sul fatto che il nuovo patto non avrebbe concesso ulteriore potere all’Onu, i legislatori hanno inviato un report all’autorità giudiziaria chiedendo esplicitamente che Rouhani sia messo sotto processo per quanto avvenuto. Si tratta di una delle più grandi crisi tra il governo riformatore del presidente e il parlamento composto in gran parte da legislatori conservatori. 

Il ruolo delle sanzioni

Il nuovo accordo tra Iran e Onu è considerato il primo passo per raffreddare le tensioni emerse negli ultimi anni sul piano nucleare iraniano. A contribuire all’aumento della conflittualità sono state indubbiamente le decisioni dell’ex presidente americano, Donald Trum, che nel 2018 si è ritirato dall’accordo nucleare firmato da Washington Teheran nel 2015 e ha imposto una serie di dure sanzioni economiche al regime iraniano. Non a caso il patto firmato da Rouhani sarà valido solo per tre mesi e sarà estinto se nel frattempo gli Stati Uniti non ritireranno le loro misure ostili. Nel frattempo il governo sciita ha ottenuto un parziale primo successo contro le sanzioni.

La Corea del Sud ha deciso di scongelare gli assets finanziari iraniani bloccati nel paese dalle sanzioni americane. Secondo il ministro degli Esteri iraniano si tratta di circa dieci miliardi di dollari. La decisione è arrivata dopo che a gennaio l’Iran aveva sequestrato un mercantile sudcoreano accusato di violare le «norme ambientali». La nave era poi stata rilasciata insieme al suo equipaggio a seguito di un viaggio dei diplomatici di Seoul a Teheran. Le autorità iraniane avevano lasciato intendere che le due questione erano collegate.

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