«Se l’Unione europea adotterà una misura politica affrettata, basata su accuse infondate e in linea con l’istigazione di rivoltosi e terroristi che hanno preso di mira le vite e le proprietà del popolo iraniano, noi daremo una risposta reciproca», ha detto il ministro degli Esteri iraniano Amir Abdollahian durante una conversazione che ha avuto con l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue Joseph Borell.

Nei giorni scorsi i leader europei hanno criticato fortemente la repressione violenta delle manfiestazioni di protesta che da due settimane avvengono in Iran dopo la morte della 22enne Masha Amini. Uccisa mentre si trovava in custodia della polizia religiosa iraniana che l’aveva arrestata con l’accusa di non indossare correttamente il velo.

Il ministro degli Esteri iraniano ha affermato che indagheranno seriamente sul caso Amini: «La magistratura ha inserito con decisione la questione nella sua agenda. Presto la medicina legale pubblicherà un rapporto scientifico preciso», ha detto.

Ma in piazza non si fermano le manifestazioni con migliaia di cittadini che continuano a tagliarsi i capelli in segno di protesta. La risposta della polizia è stata dura e violenta. Oltre 1500 gli arrestati, mentre di giorno in giorno aumentano anche i numeri delle vittime – oltre 130 – e dei feriti. Tra i detenuti ci sono anche 9 cittadini europei provenienti, tra gli altri, da Francia, Germania, Paesi Bassi e Svezia.

È stata arrestata anche Alessia Piperno, la travel blogger italiana che da due mesi si trovava in Iran per documentare il suo viaggio. Aveva supportato sui social le manifestazioni di piazza ed è stata arrestata lo scorso 28 settembre nel giorno del suo compleanno. Di lei per il momento si hanno poche informazioni. Nei giorni seguenti all’arresto si è messa in contatto con la sua famiglia che ha chiesto aiuto al ministero degli Esteri.

Dalla Farnesina seguono il caso con molta apprensione e afferma che stanno trattando per il suo rilascio. Ma non è semplice, le accuse contro Piperno e contro gli altri cittadini europei sono di orchestrare le manifestazioni. L’Alto rappresentante Borrel ha detto al ministro iraniano che le proteste sono pacifiche e non possono essere represse con la violenza.

«Ho parlato con Hossein Amir-Abdollahian. Ho chiesto di rendere conto della morte di Masha Amini, di fermare la violenza contro i manifestanti e di rilasciare i detenuti. Il diritto di protestare e il libero flusso di informazioni devono essere consentiti. L’Ue sta valutando tutte le opzioni. Ho anche chiesto all'Iran di cooperare con l’Agenzia internazionale per l'energia atomica», ha detto Borrell.

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