Ripristinate le sanzioni Onu all’Iran relative al programma nucleare, Teheran promette «una risposta ferma e appropriata». Il gruppo terroristico: «Nessuna nuova proposta dai mediatori». L’Idf prosegue l’offensiva su Gaza City, almeno 77 morti dall’alba. La Flotilla: «Siamo ripartiti verso la Striscia, siamo a rischio»
Mentre sui giornali si continua a discutere del piano in 21 punti proposto da Donald Trump per arrivare alla fine del conflitto a Gaza, Hamas ha ribadito oggi di non aver ricevuto ancora il piano e che non c’è al momento sul tavolo nessuna nuova proposta dai mediatori su un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani ancora prigionieri nella Striscia, visto che i negoziati non sono mai ripartiti dopo il raid israeliano in Qatar che cercò di eliminare i capi del movimento impegnati nella trattativa. Il gruppo islamista «conferma la volontà di prendere in considerazione qualsiasi proposta ricevuta dai mediatori in maniera positiva e responsabile».
Nuovi raid dell’Idf sulla Striscia: nelle ultime 24 ore, riferisce il ministero della Sanità del territorio, controllato da Hamas, citato da Al Jazeera, ci sono stati 77 morti. Numeri che non possono essere verificati in modo indipendente e non distinguono tra civili e combattenti. Hamas ha fatto sapere che, in seguito ai raid israeliani, ha perso i contatti con due ostaggi.
Intanto, l'Iran ha promesso «una risposta ferma e appropriata» al ripristino delle sanzioni Onu relative al suo programma nucleare, che erano state revocate dieci anni fa. «La Repubblica Islamica dell'Iran difenderà con fermezza i suoi diritti e interessi nazionali e qualsiasi azione volta a danneggiare gli interessi e i diritti del suo popolo riceverà una risposta ferma e appropriata», ha affermato il ministero degli Esteri iraniano in una nota.
PUNTI CHIAVE
13:21
Flotilla: "Nel pomeriggio incontreremo Crosetto"
12:02
Flotilla, il comandante Zefiro: "Partiti per Gaza, siamo a rischio"
10:55
Hamas: "Nessuna nuova proposta dai mediatori"
09:49
Al Jazeera: almeno 29 morti dall'alba, allarme per ospedali e malnutrizione
08:44
Iran promette una "risposta ferma" al ripristino delle sanzioni
06:13
Iran, Germania-Gb-Francia: no escalation dopo il ritorno delle sanzioni
Media: "Ancora notevoli distanze Israele-Usa sul piano per Gaza"
L'emittente pubblica israeliana Kan, citando una fonte vicina al primo ministro Benjamin Netanyahu, riferisce che permangono "notevoli distanze" tra il premier e la Casa Bianca sulle condizioni per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito, Netanyahu, che dovrebbe incontrare Trump domani, ha modificato il suo programma oggi per incontrare la sua cerchia ristretta di consiglieri.
Netanyahu: "Stiamo lavorando ad accordo sul piano Trump per Gaza"
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu dovrebbe incontrare Steve Witkoff stasera per la terza volta dal suo arrivo negli Stati Uniti, in preparazione dell'incontro di domani con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul piano in 21 punti per Gaza. "Ci stiamo lavorando - ha risposto a Fox News in una intervista -, non è ancora stato raggiunto un accordo definitivo, ma stiamo collaborando con la squadra del presidente Trump in questo momento. Spero che riusciremo a portarla avanti, perché vogliamo liberare i nostri ostaggi. Vogliamo porre fine al governo di Hamas e disarmarlo. Gaza deve essere smilitarizzata nel nuovo futuro che si sta costruendo per i gazawi, gli israeliani e l'intera regione". Netanyahu è pronto a concedere ad Hamas un lasciapassare sicuro se mettessero fine alla guerra e liberassero tutti gli ostaggi, come prevede anche Trump. Ma ribadisce al contempo il suo rifiuto dell'Autorità Nazionale Palestinese come possibile governante della Gaza del dopoguerra.
Idf: colpito un altro grattacielo a Gaza City
Dopo l'"avviso urgente" diramato dall'Idf agli abitanti della città di Gaza, affinché lasciassero in fretta i quartieri di al Rimal, alSabra, e la zona del porto, e in particolare le zone adiacenti a un grattacielo "segnato in rosso", l'attacco è arrivato. Il portavoce dell'esercito israeliano ha infatti comunicato che che l'aviazione ha colpito l'edificio nell'area di Gaza City "utilizzato da Hamas", sottolineando che da quel grattacielo si organizzavano e promuovevano attacchi contro le forze dell'Idf.
Netanyahu: "Passaggio sicuro ai membri di Hamas se gli ostaggi vengono liberati"
Israele garantirebbe un passaggio sicuro ai membri di Hamas se ponessero fine alla guerra e rilasciassero tutti gli ostaggi. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlando a Fox News del piano in 21 punti di Washington per porre fine alla guerra a Gaza, ribadendo al contempo il suo rifiuto dell'Autorità Nazionale Palestinese come possibile governante di Gaza post-guerra. Lo riferisce Times of Israel. In vista del suo incontro previsto per domani con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Netanyahu ha sottolineato che "i dettagli di questa questione devono essere definiti", spiegando che "se i leader di Hamas pongono fine alla guerra, rilasciano tutti gli ostaggi, noi li lasciamo andare. È qualcosa che ho già detto in passato, ma deve essere definito. Tutto questo, credo, fa parte del piano. Non ho intenzione di anticiparlo, perché stiamo avendo queste discussioni proprio ora".
Flotilla, Crosetto: "Non forzi il blocco o pericoli non gestibili"
"Oggi pomeriggio, alle ore 15.15, ho incontrato, presso il Comando della Compagnia Carabinieri Roma-San Pietro, la portavoce della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, e le altre esponenti del movimento Simona Moscarelli e Giorgina Levi. Ho ribadito loro tutte le mie preoccupazioni, ma anche l'importanza del dialogo e la necessità di evitare azioni che possano mettere a rischio qualunque vita, in primis degli attivisti italiani". Lo afferma il ministro alla Difesa, Guido Crosetto. L'obiettivo dichiarato della Flotilla, aggiunge, "è quello di aiutare il popolo di Gaza", ma "è fondamentale che questo impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto, ma che, al contrario, rischierebbero di avere effetti drammatici con rischi elevati e irrazionali. La priorità mia e del governo è e resta la sicurezza e il ricorso a soluzioni efficaci e sicure per aiutare realmente la popolazione di Gaza, attraverso i canali umanitari e diplomatici, tutti già attivi". Le istituzioni italiane, assicura, "a partire dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio e da tutte le principali cariche dello Stato, "stanno profondendo ogni sforzo diplomatico e operativo affinché prevalga il senso di responsabilità. Ma qualora la Sumud Flotilla decidesse di intraprendere azioni per forzare un blocco navale - avverte Crosetto - si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili, visto che parliamo di barche civili che si pongono l'obiettivo di forzare un dispositivo militare. Sono certo che si possano ottenere risultati migliori e maggiori per il popolo palestinese in altri modi, mezzi e sistemi, come ho ribadito loro, ringraziando per il confronto sincero e corretto".
Vance: "Su negoziati oggi più ottimista rispetto alla situazione degli ultimi mesi"
Parlando di un possibile negoziato per mettere fine alla crisi di Gaza, il vice presidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha detto di sentirsi "piu' ottimista" oggi rispetto a "qualsiasi momento passato negli ultimi mesi. Intervistato da "Fox News", Vance ha riconosciuto che i negoziati - oggi portati avanti da leader arabi, autorita' israeliane ed esponenti dell'amministrazione Usa - sono "complicati", ma "negli ultimi giorni ci sono stati progressi". Il vicepresidente ha peraltro ricordato che i principi che ispirano l'azione della Casa Bianca, sono "molto semplici": "vogliamo che tutti gli ostaggi possano tornare a casa, che Hamas non sia più una minaccia terroristica per lo Stato di Israele e portare gli aiuti umanitari a Gaza".
Nuovo ordine di evacuazione dell'Idf: "Colpiremo grattacielo a Gaza"
Le forze israeliane hanno diramato un nuovo "avviso urgente" agli abitanti della città di Gaza affinché lascino in fretta i quartieri di al Rimal, alSabra, e la zona del porto. In un post su X, il portavoce dell'Idf in arabo, Avichay Adraee, ha indicato in particolare un grattacielo "segnato in rosso e le tende adiacenti in via Beirut" di cui ha messo una foto dall'alto. "L'Idf attaccherà l'edificio a breve per la presenza di infrastrutture terroristiche di Hamas al suo interno o nelle sue vicinanze", spiega. Alla popolazione viene ripetuto l'invito a spostarsi a sud, verso la zona umanitaria di al Mawasi.
Padre Romanelli: "Piano di Trump? A Gaza la gente non ci crede"
"Sarà il principio della fine? Speriamo di sì ma come tante volte ho detto la gente qui non ci crede, non nelle cose della guerra perché hanno sofferto e soffrono moltissimo, sono state date troppe false speranze". Lo dice il parroco della chiesa della Sacra Famiglia a Gaza, padre Gabriel Romanelli, commentando il piano di Donald Trump. "Veramente noi speriamo con tutta l'anima però la gente qui non è molto entusiasmata da queste notizie - fa sapere -, siamo nella guerra, tra i bombardamenti sempre più vicini, con il fumo della polvere nell'aria che non fa respirare e continua l'esodo massiccio verso Sud".
Hamas, persi contatti con due ostaggi dopo raid israeliani
L'ala militare di Hamas ha affermato di aver perso i contatti con due ostaggi a Gaza City, Matan Angrest e Omri Miran, a causa delle operazioni militari israeliane nei quartieri di Sabra e Tal al-Hawa a Gaza City. "La vita dei due prigionieri è in serio pericolo", ha dichiarato la fazione palestinese su Telegram, chiedendo a Israele di ritirarsi immediatamente a sud dell'autostrada 8 e di interrompere gli attacchi aerei per 24 ore a partire dalle 18 di oggi, in modo da poter soccorrere i due rapiti. Lo riporta al Jazeera.
Israele: "Flotilla una provocazione al servizio di Hamas"
"La Flotilla ha respinto la proposta del governo italiano e del Vaticano di scaricare tutti gli aiuti che potevano avere a Cipro e di trasferirli pacificamente a Gaza, dopo aver respinto altre due proposte israeliane di scaricare gli aiuti. Più chiaro di così non si può: questo non ha nulla a che vedere con gli aiuti, si tratta solo di provocazione e di servire Hamas". Lo afferma il ministero degli Esteri israeliano su X.
Tajani: "La Flotilla ha sempre tempo per ripensarci"
"Speriamo che le cose vadano nel verso giusto, c'è sempre tempo per ripensarci". Lo ha detto il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani nell'intervento conclusivo della festa del partito a Telese Terme, parlando della scelta di Flotilla di proseguire la navigazione verso Gaza. "Io sono sempre pronto a parlare - ha aggiunto -, anche con chi mi attacca".
Flotilla: "Nel pomeriggio incontreremo Crosetto"
"Siamo stati convocati nel pomeriggio dal ministro della Difesa, Guido Crosetto". Lo riferiscono dalla delegazione italiana del Global Movement to Gaza. Oggi sono in programma anche incontri con i leader di alcuni partiti di opposizione.
Israele, il coordinatore degli ostaggi: "Pena di morte per i terroristi crea un rischio"
La legge sulla pena di morte ai terroristi, fortemente voluta dal ministro dell'ultradestra Ben Gvir, "potrebbe avere un impatto negativo sulla situazione degli ostaggi". Lo ha detto Gal Hirsch, il coordinatore per gli ostaggi e i dispersi, nel corso del dibattito in seno al comitato sicurezza della Knesset. "Sono in completo disaccordo con Gvir", ha detto secondo i media locali rivolto direttamente al responsabile, e chiedendo una riunione di governo sulla legge, che ora dovrà seguire il suo iter parlamentare. A Gaza "ci sono 48 ostaggi, 20 ancora vivi e due in condizioni critiche", ha aggiunto.
Gaza, Al Jazeera: almeno 77 morti e 379 feriti nelle ultime 24 ore
Almeno 77 palestinesi, tra cui sei persone in cerca di aiuti, sono stati uccisi e 379 feriti in attacchi israeliani nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il ministero della Sanità del territorio, controllato da Hamas, citato da "Al Jazeera". Secondo la stessa fonte, dalle macerie di precedenti bombardamenti sono stati recuperati altri due corpi. Il bilancio complessivo della guerra iniziata il 7 ottobre 2023 sarebbe di 66.005 morti e 168.162 feriti, secondo i dati diffusi dal ministero della Sanità di Gaza. Tali numeri non possono essere verificati in modo indipendente e non distinguono tra civili e combattenti.
Israele, il comitato della Knesset approva la pena morte per i terroristi
Il comitato di sicurezza del Parlamento israeliano, Knesset, ha approvato il disegno di legge che prevede la pena di morte per i terroristi, fortemente voluta dall'ultradestra. Lo riferiscono i media di Tel Aviv. Il sì è arrivato nonostante l'opposizione del consulente legale del comitato stesso.
Flotilla, il comandante Zefiro: "Partiti per Gaza, siamo a rischio"
"La Flotilla questa notte è partita: quasi 50 barche sono partite alla volta di Gaza. Ho analizzato la situazione geopolitica internazionale, e l'atteggiamento del nostro governo - irresponsabile a partire da Giorgia Meloni e dal ministro della Difesa Crosetto. Non avremo nessun tipo di difesa, non saremo scortati. Speriamo che la Spagna faccia il suo e non come il suo collega Crosetto che ha annunciato che eventualmente soccorrerà e raccoglierà i feriti. La Flotilla è in questo momento a rischio". Lo ha detto Stefano Bertoldi, comandante dell'imbarcazione a vela Zefiro, una delle barche maggiormente danneggiate dagli attacchi di droni.
Gaza, "oltre 66mila morti dall'inizio della guerra"
È salito a 66.005 il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia dall'indomani delle stragi Hamas, il 7 ottobre di due anni fa. I feriti sono oltre 168mila. Lo riferiscono fonti mediche citate dall'agenzia Wafa. Nelle ultime 24 ore le vittime sono state 79 e 379 i feriti.
Appello di 140 artisti a Francia e Belgio: Tutelare la Flotilla"
Un collettivo di oltre 140 artisti, scrittori, giornalisti e figure pubbliche di Francia e Belgio ha chiesto ai due governi di garantire protezione diplomatica alla Global Sumud Flotilla diretta a Gaza. "Chiediamo un'azione immediata per assicurare l'accesso umanitario e porre fine al genocidio del popolo palestinese", si legge nell'appello pubblicato dal settimanale francese Nouvel Obs. Tra i firmatari spiccano volti di primo piano della scena musicale, cinematografica e del web francofona: dalla popstar belga Angèle al dj e produttore francese di fama mondiale Snake, autore di collaborazioni con Justin Bieber, Selena Gomez e altri big. Tutti chiedono "protezione diplomatica e consolare" per le imbarcazioni che trasportano cittadini francesi e belgi, denunciando il silenzio del presidente francese Emmanuel Macron e del premier belga Bart De Wever. "Il diritto internazionale obbliga Francia, Belgio e tutti gli Stati a tutelare i propri cittadini nelle zone di conflitto e a consentire il trasporto di aiuti umanitari". La Flotilla, composta da oltre 50 navi e centinaia di passeggeri provenienti da più di 45 Paesi, comprende anche 15 cittadini belgi e 54 francesi, tra cui artisti, parlamentari, medici e operatori umanitari. I promotori ricordano che "sedici Paesi, tra cui Spagna e Irlanda, hanno già garantito protezione diplomatica" e che "Italia e Spagna hanno inviato unità militari per assicurare la sicurezza dei propri cittadini".
Hamas: "Nessuna nuova proposta dai mediatori"
Hamas ha affermato in una nota di non aver ricevuto nessuna nuova proposta dai mediatori su un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani ancora prigionieri a Gaza, dopo che i dettagli del piano in 21 punti stilati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra e liberare gli ostaggi sono stati resi noti ieri dai media. Lo riferiscono i media arabi e israeliani. Il gruppo islamista, inoltre, "conferma la sua volontà di prendere in considerazione qualsiasi proposta ricevuta dai mediatori in maniera positiva e responsabile". Hamas ha quindi sottolineato che, dopo il raid israeliano in Qatar che cercò di eliminare i capi del movimento impegnati nella trattativa, i negoziati non sono mai ripartiti.
L' Ue: "Le sanzioni non chiudano la diplomazia con l'Iran"
"Il ripristino delle sanzioni" Onu contro Teheran "non deve segnare la fine della diplomazia con l'Iran". Lo scrive in una nota l'Alta rappresentante per la politica estera dell'Ue, Kaja Kallas. "L'Onu ha reintrodotto le sanzioni contro l'Iran a causa del suo programma nucleare" e anche "l'Ue procederà senza indugio" alla reintroduzione di tutte le misure Onu e Ue, ma "una soluzione sostenibile alla questione nucleare iraniana può essere raggiunta solo attraverso negoziati e diplomazia", ha evidenziato.
La reintroduzione delle sanzioni Onu contro Teheran arriva a dieci anni dall'accordo sul nucleare del 2015 (Jcpoa) e segue l'attivazione del meccanismo di snap back da parte di Francia, Germania e Regno Unito. Il cosiddetto formato E3 - ha ricordato Kallas - il 28 agosto ha notificato al Consiglio di Sicurezza dell'Onu la "significativa inadempienza" dell'Iran rispetto agli impegni assunti, nonostante i "trenta giorni di intensi sforzi diplomatici" portati avanti anche dalla stessa responsabile della diplomazia Ue insieme ai partner internazionali. La questione nucleare iraniana "resta una sfida cruciale per la sicurezza regionale e globale", ha sottolineato Kallas, ribadendo la disponibilità "a collaborare con tutte le parti interessate, incluso l'Iran, per sostenere gli sforzi politici e diplomatici volti a trovare una soluzione negoziata". "Esorto l'Iran - ha aggiunto - a riprendere senza indugio la piena cooperazione con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, in linea con i suoi obblighi giuridici previsti dal Trattato di non proliferazione delle armi nucleari e dall'Accordo globale sulle salvaguardie".
Gaza, il direttore dell'ospedale: "Continuiamo a curare nonostante l'escalation"
Mohammed Abu Salmiya, direttore dell'ospedale Al-Shifa di Gaza City, ha annunciato che il suo team è impegnato a mantenere la struttura operativa il più a lungo possibile nonostante l'escalation dell'offensiva israeliana. "Stiamo ancora fornendo assistenza medica alla popolazione di Gaza City, nonostante l'invasione in corso, i carri armati che si avvicinano all'ospedale e i continui bombardamenti", ha affermato. "I nostri team sono impegnati a svolgere il loro dovere".
Al-Shifa, la più grande struttura medica ancora funzionante nel nord di Gaza, è stata attaccata e saccheggiata più volte dalle forze israeliane dall'inizio della guerra, con gran parte dell'edificio distrutto. Il direttore dell'ospedale ha affermato che se l'ospedale, che sta affrontando una grave carenza di carburante, dovesse cessare di funzionare, sarebbe una "catastrofe". "Centinaia di migliaia di sfollati rimangono qui e se questo ospedale smettesse di funzionare, migliaia di persone morirebbero", ha affermato.
Idf, colpiti 140 obiettivi nella Striscia di Gaza =
Le Israel Defense Forces hanno comunicato che ieri l'aviazione israeliana ha colpito "140 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza". Tra i bersagli colpiti, si legge nella nota, figurano "strutture militari, miliziani e altre infrastrutture terroristiche".
Al Jazeera: almeno 29 morti dall'alba, allarme per ospedali e malnutrizione
Almeno 29 palestinesi sono stati uccisi da attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi, secondo quanto riferito dall'emittente "Al Jazeera" sulla base di fonti ospedaliere locali. Tra le vittime figura anche un neonato di due mesi e mezzo, Eid Mahmoud Abu Jamma, deceduto per malnutrizione e mancanza di cure adeguate presso il complesso medico Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia. Lo riferisce l'agenzia turca "Anadolu", sottolineando che dall'inizio del conflitto centinaia di bambini sono morti per denutrizione. Secondo l'ultimo bilancio diffuso la scorsa settimana dal ministero della Sanità di Gaza, 440 persone, tra cui 147 minori, sono decedute per fame o malnutrizione. Nella notte, otto persone - fra cui donne e bambini - sono rimaste uccise a seguito di bombardamenti sul campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia. L'agenzia palestinese "Wafa" riferisce che gli attacchi hanno colpito due abitazioni, provocando anche numerosi feriti. Preoccupazione è stata espressa dal direttore dell'ospedale Al Shifa di Gaza City, Muhammad Abu Salmiya, che ha denunciato la presenza di carri armati israeliani nelle vicinanze della struttura. Secondo il responsabile, circa 159 pazienti sono ancora ricoverati, mentre "il bombardamento non si è fermato neppure per un momento", spiega "Al Jazeera". Il Qatar è considerato uno dei principali sostenitori politici e finanziari di Hamas, e ospita alcuni membri della leadership del movimento. Secondo i dati diffusi dallo stesso gruppo islamista palestinese, dal 7 ottobre 2023, giorno di inizio della guerra nella Striscia di Gaza, sono state uccise oltre 67 mila persone. Il bilancio, che non può essere verificato in modo indipendente, non distingue tra civili e combattenti.
Iran, cosa prevedono le sanzioni "snapback"
La reintroduzione automatica delle sanzioni Onu contro l'Iran - il cosiddetto meccanismo "snapback" che riattiva misure sospese - ripristina un regime di restrizioni tra i più severi mai imposti a livello internazionale. In primo luogo, torna in vigore un embargo totale sulle armi, che vieta a Teheran di acquistare o ricevere forniture di armamenti convenzionali. Allo stesso modo, qualsiasi trasferimento di materiali, parti o tecnologie connesse ai programmi nucleari e missilistici balistici viene proibito, insieme al congelamento dei beni statali, societari e personali legati a queste attività. Sul piano individuale, i soggetti coinvolti nei programmi sensibili si vedono colpiti anche da un divieto di viaggio verso tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite. Le restrizioni si estendono poi al settore finanziario: l'Iran viene nuovamente limitato nell'accesso ai circuiti globali di pagamento, incluso il sistema Swift, ostacolando le transazioni di istituzioni o persone sospettate di sostenere lo sviluppo nucleare e missilistico. Il pacchetto prevede inoltre il divieto di assicurare le navi mercantili iraniane, comprese le petroliere, con la possibilità per gli Stati membri di fermare, ispezionare e trattenere le imbarcazioni sospette, confiscando eventuali carichi proibiti. In sostanza, un insieme di misure che, oltre a colpire i settori strategici militare e tecnologico, punta a isolare economicamente l'Iran e a ridurne drasticamente le capacità di commercio internazionale.
Iran promette una "risposta ferma" al ripristino delle sanzioni
L'Iran ha promesso "una risposta ferma e appropriata" al ripristino delle sanzioni Onu relative al suo programma nucleare, che erano state revocate dieci anni fa. "La Repubblica Islamica dell'Iran difenderà con fermezza i suoi diritti e interessi nazionali e qualsiasi azione volta a danneggiare gli interessi e i diritti del suo popolo riceverà una risposta ferma e appropriata", ha affermato il ministero degli Esteri iraniano in una nota.
Bombardamento israeliano su Nuseirat, almeno 8 morti
Almeno otto persone sono morte in un raid israeliano che ha colpito due abitazioni nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. Intensi bombardamenti sono stati segnalati anche su Città di Gaza.
Tajani: "A Gaza accordo possibile, ma Hamas se ne deve andare"
"A Gaza l'accordo è possibile ma Hamas se ne deve andare": è la posizione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista al Messaggero. "Lo scenario - sottolinea - deve essere quello di arrivare a un cessate il fuoco per mettere fine alla carneficina di un popolo vittima di una guerra scatenata da Hamas e della reazione sproporzionata di Israele. Come Italia sosteniamo che si possa arrivare a un accordo. Dopodiché bisognerà costruire una fase intermedia, con un'amministrazione differente e senza Hamas. Vedremo con quale formula. Siamo pronti a dare il nostro contributo - aggiunge Tajani - per la costruzione di un'amministrazione temporanea che porti alla costituzione di uno Stato palestinese".
A proposito del ruolo di Blair, Tajani ricorda che "aveva rapporti di vicinanza con Berlusconi. È una persona che potrebbe svolgere un ruolo importante. Negli incontri fatti si è parlato di questo piano ma vediamo come andrà a finire. Sosteniamo ogni iniziativa di mediazione. Ben venga - ribadisce il ministro degli Esteri - la proposta americana se accolta dai paesi arabi e se prevederà l'esclusione di Hamas, la liberazione immediata degli ostaggi, e un percorso che possa portare alla costituzione dello Stato palestinese. Mi pare di aver ascoltato dai Paesi Arabi un giudizio positivo. Lavoriamo per costruirlo".
Sciopero per Gaza, Schlein: "Piantedosi? Dovrebbe controllare allarmi, non lanciarli"
"In qualità di ministro dell'Interno, Piantedosi dovrebbe tenere sotto controllo gli allarmi, non lanciarli. Ho trovato gravi le sue dichiarazioni. La gestione dell'ordine pubblico è compito del governo. Ed è pericoloso sostenere che i promotori di qualsiasi manifestazione siano responsabili di qualunque atto commesso da frange di violenti. Così come dire che tutti dovrebbero dotarsi di servizi d'ordine: non sempre è possibile e questo minerebbe l'art.17 della Costituzione: i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente. Sennò significa che anche di eventuali infiltrati debba rispondere chiunque organizzi una protesta. Mi pare il solito tentativo di criminalizzare il dissenso". Così la segretaria del Pd Elly Schlein, intervistata da Repubblica, in merito all'allarme del ministro Piantedosi sulla possibilità di nuovi scontri dopo quelli registrati durante lo sciopero generale pro Gaza dello scorso 22 settembre.
Flotilla: "Tra due giorni nella zona ad alto rischio"
"Tra due giorni, la flottiglia entrerà nella zona ad alto rischio, dove la vigilanza globale e la solidarietà sono più necessarie". È quanto si legge in un messaggio sul gruppo Telegram della Global Sumud Flotilla, in cui si spiega che le imbarcazioni Yulara e Catalina "sono tornate sulla rotta dopo una breve sosta per valutare problemi meccanici. Ora sono a soli 463 miglia nautiche da Gaza, con un arrivo stimato tra 4 e 7 giorni". "Ogni aggiornamento conta. Ogni testimone conta. Per favore, tenete gli occhi su di loro: la loro sicurezza dipende dal fatto che il mondo stia guardando", conclude il messaggio.
Iran, Germania-Gb-Francia: no escalation dopo il ritorno delle sanzioni
Un appello a Teheran a non mettere in atto un'escalation dopo il ripristino delle sanzioni per il nucleare arriva da Germania, Francia e Gran Bretagna, nel comunicato congiunto con cui i tre ministri degli Esteri richiamano invece al rispetto dei nuovi obblighi. I tre Paesi si dicono peraltro pronti a proseguire il lavoro con tutte le parti alla ricerca di una soluzione diplomatica che garantisca proprio che l'Iran non si doterà mai dell'arma nucleare.
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