Parla Hussam Abu Safiya, direttore del Kamal Adwan di Beit Lahia, l’unica struttura sanitaria rimasta in attività nel nord della Striscia. «L’esercito ha costretto i malati più fragili a uscire da qui sotto la minaccia delle armi, mentre dava alle fiamme i laboratori di analisi»
«L’Idf sta trasferendo forzatamente i pazienti in una località a noi sconosciuta. Sono persone ferite, deboli, con malattie in corso che sono costrette a camminare a lungo per andare in un luogo che sicuramente non è attrezzato. I soldati li hanno costretti col mitra puntato in faccia, mentre altri davano alle fiamme i laboratori di analisi». Sono le parole del dottor Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, l’unico che era rimasto in attività nella zona settentriona


