È durato circa 40 minuti l’intervento del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, all’Assemblea generale dell’Onu. «Il riconoscimento di uno stato di Palestina da parte di diversi paesi occidentali mostra che uccidere gli ebrei paga. Il 90% dei palestinesi ha sostenuto il massacro del 7 ottobre, i palestinesi non sono interessati alla soluzione dei due stati», ha detto. «Dare uno stato ai palestinesi a un miglio da Gerusalemme dopo il 7 ottobre è come dare ad Al Qaeda uno Stato un miglio da New York dopo 11 settembre. Non succederà», ha assicurato. Il premier ha aggiunto che Israele «finirà il suo lavoro a Gaza». 

Intanto la Global Sumud Flotilla ha annunciato che ripartirà da Creta alla volta di Gaza senza la Family Boat, una delle imbarcazioni guida, perché ferma per un guasto. È la tappa finale della missione. All’alba è salpata la nave di azione marittima «Furor» della Marina spagnola per fornire assistenza e protezione, in caso di aggressione. L'Italia ha inviato una seconda nave in soccorso, ma il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato che «in acque israeliane non possiamo garantire la sicurezza». Per questo motivo, la Farnesina ha offerto «assistenza a chi si ferma in Grecia». 

In mattinata è arrivato anche un appello del capo dello stato, Sergio Mattarella, affinché la Flotilla accetti la proposta di mediazione del Patriarcato Latino di Gerusalemme, consegnando dunque gli aiuti per Gaza in sicurezza a Cipro: «Non mettete a rischio la vostra incolumità», ha aggiunto. Ma a stretto giro è arrivata la risposta dell’equipaggio: «Noi non stiamo facendo nulla di male. Perché non possiamo navigare in acque internazionali? Cosa succederebbe se invece delle nostre barche ci fossero le barche di turisti che venissero aggredite da droni in maniera violenta? La questione degli aiuti è importantissima, noi siamo pronti a valutare mediazioni ma non cambiando rotta. Perchè cambiare rotta significa ammettere che si lascia operare un governo in modo illegale senza poter fare nulla».

PUNTI CHIAVE

15:36

Netanyahu all'Onu: «Finiremo il lavoro a Gaza»

15:27

Onu, Netanyahu ad Hamas: «Se non liberate gli ostaggi vi daremo la caccia»

14:44

Flotilla: «Condividiamo l'appello di Mattarella, ma non possiamo accettarlo»

18:55

Attivista della Flotilla: «La prossima tappa sarà Gaza»

«Chiediamo al governo italiano senz'altro di proteggere la Flotilla ma gli occhi sono puntati su Gaza. Ora siamo a Creta ma la missione continua e la prossima tappa sarà Gaza. Chiediamo al governo un embargo totale nei confronti di Israele, sanzioni non solo sul commercio, vogliamo il blocco totale di invio di armi a Israele. Perché non si può dire da una parte che si mandano gli aiuti e dall'altra parte si continua a mandare armi è una contraddizione. Gli aiuti che arrivano a Gaza non vengono distribuiti», ha detto l'attivista Simona Moscarelli, imbarcata con la Global Sumud Flotilla.

17:53

Tajani sull'appello di Mattarella: «Mi auguro che venga ascoltato»

«Ha un valore simbolico altissimo l'appello del presidente della Repubblica a consegnare tutto alla Chiesa per poi, attraverso il consenso del governo israeliano, consegnare quel materiale alimentare alla popolazione civile di Gaza. Quindi mi auguro che venga ascoltato». Ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ritiene la proposta di mediazione «la soluzione migliore».

17:08

Media: «Il piano Usa per Gaza non prevede il trasferimento della popolazione»

L'amministrazione Trump sta lavorando a un piano per la gestione transitoria della Striscia di Gaza dopo la fine del conflitto, basato sulla creazione di un organismo chiamato «Gaza International Transitional Autority» sotto la guida dell'ex presidente britannico Tony Blair. Secondo media inglesi, il piano non prevede il trasferimento della popolazione palestinese dal suo territorio. 

16:45

Trump: «Molto vicini a un accordo a Gaza»

«Siamo molto vicini ad un accordo a Gaza che libererà gli ostaggi e porterà la pace», ha detto il presidente americano Donald Trump dopo il discorso di Benjamin Netanyahu all'Assemblea Generale Onu.

15:50

L'Idf s'infiltra nei telefoni a Gaza e invia le parole di Netanyahu all'Onu

Netanyahu, nel suo intervento all'Onu, ha annunciato che l'Idf ha preso il controllo dei telefoni dei residenti di Gaza e degli attivisti di Hamas e che il suo discorso viene ora trasmesso in diretta tramite quei dispositivi. Lo rende noto l'ufficio del primo ministro israeliano. Il primo ministro - si aggiunge - si rivolge ai residenti di Gaza e chiarisce che la guerra può terminare immediatamente con la restituzione di tutti gli ostaggi, lo smantellamento militare di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia. «Chi lo farà vivrà, chi non lo farà, sarà perseguitato», ha avvertito.

15:36

Netanyahu all'Onu: «Finiremo il lavoro a Gaza»

«Vogliamo finire il lavoro a Gaza il più velocemente possibile», ha detto il premier Benjamin Netanyahu intervenendo all'assemblea generale Onu. Il riconoscimento di uno Stato di Palestina da parte di diversi Paesi occidentali mostra che «uccidere ebrei paga. Il 90% dei palestinesi ha sostenuto il massacro del 7 ottobre, i palestinesi non sono interessati alla soluzione dei due Stati. Dare uno Stato ai palestinesi a un miglio da Gerusalemme dopo il 7 ottobre è come dare ad Al Qaeda uno Stato un miglio da New York dopo 11 settembre. Non succederà», ha assicurato Netanyahu. 

«Vi faccio una domanda semplice e logica: "Quale Paese che commette un genocidio implorerebbe i civili che presumibilmente sta prendendo di mira di togliersi di mezzo?" Noi stiamo cercando di farli uscire e Hamas sta cercando di tenerli dentro. Per Israele ogni vittima civile è una tragedia, per Hamas è una strategia», ha aggiunto, sottolineando che Israele sta facendo «tutto il possibile» per ridurre al minimo le vittime civili.

15:27

Onu, Netanyahu ad Hamas: «Se non liberate gli ostaggi vi daremo la caccia»

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha iniziato il suo intervento all'Assemblea generale delle Nazioni Unite e alcune delegazioni hanno abbandonato l'aula per protesta. Rivolgendosi direttamente ad Hamas, il premier ha intimato di «liberare subito gli ostaggi» detenuti nella Striscia. Netanyahu ha detto all'organizzazione di «deporre le armi e lasciare andare i cittadini» israeliani, perché «se non lo farete vi daremo la caccia». Poi si è rivolto agli ostaggi, rassicurandoli: «Non vi abbiamo dimenticato, non riposeremo finché non vi avremo riportato a casa». «Voglio parlare agli ostaggi, ho fatto piazzare altoparlanti intorno a Gaza così sentiranno il mio messaggio», ha annunciato Netanyahu.

15:01

Al-Jazeera: «Oggi 29 morti a Gaza»

Dall'alba, almeno 29 palestinesi sono morti nella Striscia di Gaza, di cui 11 mentre aspettavano di ricevere aiuti umanitari. Due erano bambini. Lo riferiscono fondi ospedaliere ad al-Jazeera. 

14:46

Music for Peace: «Israele blocca alimenti ad alto valore nutrizionale per Gaza»

«Trecento tonnellate di aiuti umanitari destinate a Gaza sono bloccate da settimane a causa di imposizioni che riteniamo inaccettabili». Lo ha denunciato Stefano Rebora, presidente della onlus genovese Music for peace, in una conferenza stampa a Genova. Secondo Rebora, la Jordan Hashemite Charity Organization (Jhco), incaricata di gestire i passaggi dei convogli in Giordania, ha imposto condizioni stringenti: «Ci è stato chiesto di eliminare dai pacchi biscotti, marmellata, miele e altri alimenti ad alto valore energetico, fondamentali per donne e bambini. Inoltre, ci hanno chiesto una donazione e di sostenere i costi della distruzione degli alimenti che non potremmo consegnare alle associazioni riconosciute che operano a Gaza, ma i pacchi diventerebbero di proprietà di Jcho». Una situazione che, secondo Rebora, «ha riguardato anche i governi, che hanno accettato queste condizioni, motivo per cui gli aiuti sono arrivati spesso ridotti». Music for peace afferma di avere mail e messaggi che confermano queste imposizioni, alcuni di questi documenti li ha mostrati in conferenza stampa. Il presidente ha inoltre replicato alle parole della premier Giorgia Meloni, che aveva parlato di aiuti «in grado di arrivare in poche ore». «Noi abbiamo tre settimane di stallo e continui problemi. Non possiamo affidare i materiali agli stessi carnefici che stanno devastando Gaza», ha dichiarato. 

14:44

Flotilla: «Condividiamo l'appello di Mattarella, ma non possiamo accettarlo»

«Noi non possiamo accettare» l'appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «perché questa proposta arriva per evitare che le nostre barche navighino in acque internazionali con il rischio d'essere attaccate. Come dire 'se vi volete salvare, noi non possiamo chiedere a chi vi attaccherà di non attaccarvi, malgrado sia un reato, chiediamo a voi di scanzarvi'. Questo nodo legale non è solo una questione di principio, è una questione sostanziale all'origine del fatto che fino ad ora la stessa entità che ha creato questo cortocircuito, cioè Israele, sta commettendo un genocidio senza che nessuno dei nostri governi abbia ancora avuto il coraggio di porre sanzioni, porre embargo sulle armi, chiudere una parte dei rapporti commerciali». A dirlo in un video pubblicato su Facebook è la portavoce per l'Italia della Flotilla, Maria Elena Delia. «Abbiamo ricevuto la proposta da parte del Presidente Mattarella di accettare per il bene nostro e la tutela della vita umana in generale, che condividiamo al 100%, di deviare la nostra rotta e accettare la proposta di mediazione di portare gli aiuti a Cipro e da lì poi, grazie all'intermediazione di Nazioni Unite, del Patriarcato, di Gerusalemme e del governo italiano come parte logistica, farli arrivare a Gaza», ha aggiunto Delia. 

 

13:47

Una nuova flotta salperà da Catania per Gaza

Il sindacato Usb ha annunciato che domani una nuova flotta salperà da Catania alla volta di Gaza. Si tratta di quella organizzata da Thousand Madleens to Gaza & Freedom Flotilla Coalition, che partirà per «sfidare il blocco illegale imposto da Israele a Gaza ed esporre i sistemi che rendono possibili i suoi crimini di guerra».

13:11

Landini: «Pronti allo sciopero generale se viene bloccata la Flotilla»

«Siamo pronti allo sciopero generale se la missione di Flotilla viene bloccata, se vengono sequestrate le navi, se c'è un nuovo attacco, perché per noi l'obiettivo deve essere quello di fermare l'invasione e il governo Netanyahu, riconoscere lo Stato palestinese, far arrivare gli aiuti a Gaza e impedire il genocidio che è in corso». Lo ha annunciato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

12:51

Mattarella alla Flotilla: «Accolga la disponibilità del Patriarcato di Gerusalemme»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un appello «alle donne e agli uomini della Flotilla» chiedendo di accogliere «la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza». In una nota del Quirinale, il presidente ha insistito: «Non mettete a rischio la vostra incolumità».

12:45

Usb: «Presidi permanenti in tutta Italia per Gaza»

L'Unione sindacale di base ha proclamato «lo stato di agitazione permanente e l'occupazione di cento piazze per Gaza». Dopo l'annuncio dei giorni scorsi, il sindacato ha ufficializzato che: «A partire da venerdì 26 settembre creiamo accampamenti permanenti in ogni città nelle grandi piazze. A Roma piazza dei Cinquecento, da dove è partito lo sciopero generale. A Genova nei pressi del valico 3, dove sono stati raccolti gli aiuti».

12:24

Portavoce Flotilla: «Ripartiamo oggi verso Gaza»

«L'idea è di ripartire oggi verso Gaza. Sappiamo che i rischi sono molto reali ma non dobbiamo essere noi a dover cambiare rotta». Ha detto la portavoce per l'Italia della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia.

12:02

Erdogan: «Con Trump intesa per un cessate il fuoco a Gaza»

Di rientro da Washington, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato di aver raggiunto un'intesa con il presidente americano Donald Trump per un cessate il fuoco a Gaza. «L'incontro è stato costruttivo. È stato importante trovarsi sulla stessa linea e voler porre fine al massacro in corso a Gaza», ha detto Erdogan.

11:30

Idf: «Ieri colpiti più di 140 obiettivi a Gaza»

Nelle ultime 24 ore, i raid israeliani hanno attaccato più di 140 obiettivi in tutta la Striscia. Lo riferisce l'Idf sottolineando che: «Le truppe israeliane hanno smantellato infrastrutture sia in superficie che sotterranee, compresi siti infrastrutturali militari e sotterranei utilizzati dai terroristi per nascondersi. Le truppe hanno anche  localizzato armi e numerosi ordigni esplosivi che erano stati collocati nell'area».

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