Il premier israeliano Benjamin Netanyahu inizierà lunedì 3 febbraio, a Washington i colloqui sulla seconda fase del cessate il fuoco di Gaza. E martedì 4 febbraio incontrerà il presidente Donald Trump: «È un incontro storico, ridisegneremo la mappa della regione», ha dichiarato prima di imbarcarsi per gli Stati Uniti.

Non è stata fissata una data per i colloqui formali che coinvolgono mediatori e delegazioni di Hamas e Israele, con la prima fase di 42 giorni che dovrebbe concludersi il mese prossimo. Si prevede che la seconda fase riguarderà il rilascio dei prigionieri rimanenti e includerà discussioni su una prospettiva di pace permanente, a cui però diversi membri del governo di Netanyahu si oppongono.

L’Idf ha annunciato invece di aver condotto un’operazione in Cisgiordania dove sono rimasti uccisi «numerosi terroristi».

Intanto, nel day after dello scambio tra 3 ostaggi israeliani e 183 prigionieri palestinesi, emergono nuovi dettagli sulle rispettive detenzioni. Yarden Bibas, uno dei tre ostaggi, è stato sottoposto secondo i media israeliani a «gravi abusi psicologici»: i suoi carcerieri non facevano che parlargli di sua moglie, dei suoi bimbi morti. E ora non gli resta che «aggrapparsi alla speranza». Allo stesso tempo, alcune ong palestinesi hanno parlato di «segni di tortura sui detenuti rilasciati» da Israele.

PUNTI CHIAVE

18:26

Qatar: "Domani negoziati per la fase 2 dell'accordo, ospiteremo i detenuti palestinesi"

18:24

Hezbollah: il 23 febbraio i funerali di Nasrallah

15:02

La procura israeliana apre un'inchiesta sulla moglie di Netanyahu

19:46

Netanyahu inizia visita negli Stati Uniti

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu inizia oggi una visita di cinque giorni negli Stati Uniti su invito del presidente Donald Trump: lo ha reso noto l'Ufficio del Primo ministro dello Stato ebraico. I due dirigenti dovrebbero incontrarsi alla Casa Bianca il 4 febbraio per discutere degli attuali sviluppi nella Striscia di Gaza nel contesto dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Netanyahu - ricercato dalla Corte Penale internazionale per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità - è il primo leader straniero ad essere ricevuto da Trump a Washington dall'inizio del suo secondo mandato. 

18:26

Qatar: "Domani negoziati per la fase 2 dell'accordo, ospiteremo i detenuti palestinesi"

MO: QATAR, DOMANI NEGOZIATI FASE 2 ACCORDO, OSPITEREMO DETENUTI PALESTINESI =
Dovrebbero iniziare domani i negoziati per la seconda fase dell'accordo tra Israele e Hamas per il cessate a fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio di ostaggi in cambio di detenuti palestinesi. Lo ha dichiarato, nel corso di una conferenza stampa a Doha, il primo ministro del Qatar Mohammed Al Thani, spiegando che il suo paese sta collaborando con Israele e Hamas prima dei colloqui sulla seconda fase dell'accordo. Al Thani ha aggiunto che il Qatar è pronto a ospitare i prigionieri palestinesi rilasciati dalle carceri di Israele se scelgono di venire nel paese. ''In base all'accordo di cessate il fuoco di Gaza, i negoziati della fase due dovrebbero iniziare domani. Abbiamo già iniziato a impegnarci con le parti per definire l'agenda e iniziare a impegnarci in quelle discussioni'', ha dichiarato il premier del Qatar.

18:24

Hezbollah: il 23 febbraio i funerali di Nasrallah

I funerali di Hassan Nasrallah, l'ex leader di Hezbollah ucciso in un massiccio attacco israeliano il 27 settembre a Beirut, si terranno il 23 febbraio. Lo annuncia il capo dello stesso movimento sciita libanese filo-iraniano, Naim Qassem. "Dopo che le condizioni di sicurezza hanno impedito di tenere un funerale" durante due mesi di guerra tra il gruppo e Israele, terminata il 27 novembre, Hezbollah ha deciso di organizzare "il 23 febbraio un grande... funerale pubblico" per Nasrallah, ha detto Qassem in un discorso televisivo.

17:24

Idf: "In Cisgiordania uccisi 35 miliziani, oltre 100 arresti"

Le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno reso noto di aver ucciso finora almeno 35 miliziani e arrestato oltre 100 persone ricercate nel corso dell'operazione antiterrorismo lanciata circa due settimane fa nel nord della Cisgiordania. Inoltre, hanno riferito le Idf, sono state sequestrate decine di armi e sono stati distrutti centinaia di ordigni esplosivi piazzati sulle strade per danneggiare le forze israeliane. "Continueremo le attivita' volte a contrastare il terrorismo in tutta la Cisgiordania, garantendo la sicurezza dei cittadini di Israele", si legge nella nota delle Idf. 

15:02

La procura israeliana apre un'inchiesta sulla moglie di Netanyahu

La procura di Stato israeliana ha aperto un'inchiesta penale nei confronti di Sara Netanyahu, moglie del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riportano i media israeliani. La notizia dell'avvio dell'inchiesta da parte della procura israeliana è rivelata in una lettera inviata alla parlamentare dell'opposizione Naama Lazimi, che aveva chiesto l'avvio di un procedimento giudiziario nei confronti della moglie del premier israeliano. L'accusa non ha specificato il tipo di procedimento nei confronti della signora Netanyahu, che attualmente si trova negli Stati Uniti. La parlamentare laburista, Naama Lazimi, accusa la moglie di Netanyahu di intralcio a testimoni nel processo per corruzione del marito, in seguito a un'inchiesta trasmessa in televisione.

12:54

"Calderon per mesi ignorò del figlio sopravvissuto al 7 ottobre"

Ofer Calderon, uno dei tre ostaggi israeliani liberati ieri dalla prigionia di Hamas dopo 484 giorni, ha scoperto solo poche settimane fa che suo figlio Rotem è sopravvissuto all'assalto del 7 ottobre 2023: lo scrive il Times of Israel, citando dichiarazioni fatte dal cugino Eyal a Ynet. "Era in grande incertezza durante la prigionia, e poi ha scoperto da un'intervista ai media che suo figlio era ancora vivo", dice Eyal Calderon. "È inimmaginabile quello che ha passato lì, ma almeno ieri era in uno stato molto positivo. Lo aspetta un lungo cammino, la riabilitazione sarà lunga e avrà alti e bassi. È importante che le persone sappiano che le immagini di ieri sono fuorvianti e non riflettono ciò che Ofer ha passato. La prigionia non è stata una passeggiata. Ora sta riacquistando forza, sta respirando i suoi figli e sta iniziando a comprendere cosa ha passato in questo anno e mezzo". 

12:23

La Turchia è pronta ad accogliere alcuni detenuti palestinesi liberati

La Turchia potrebbe accogliere alcuni dei detenuti palestinesi liberati in base all'accordo di cessate il fuoco con Hamas. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Hakan Fidan, durante una visita in Qatar. "Il nostro Presidente ha detto che siamo pronti ad accogliere, insieme ad altri Paesi, alcuni dei palestinesi liberati, per sostenere l'intesa", ha spiegato nel corso di una conferenza stampa.

12:16

Il Papa ai governanti cristiani: "Impegnatevi per la pace"

"In questo anno giubilare rinnovo l'appello, specialmente ai governatori di fede cristiana, affinché si metta il massimo impegno nei negoziati per porre fine a tutti i conflitti in corso". Lo ha detto il Papa all'Angelus. "Pregiamo per la pace nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Nord Kivu", ha aggiunto il Pontefice. 

11:03

L'ostaggio Bibas, liberato ieri: "Mi torturavano dicendo che i miei figli erano morti"

Yarden Bibas, uno dei tre ostaggi rilasciati ieri, è stato sottoposto, secondo quanto riferiscono i media israeliani, a “gravi abusi psicologici”: i suoi carcerieri non facevano che parlargli di sua moglie, dei suoi bimbi morti. E ora non gli resta che “aggrapparsi alla speranza”.

10:37

Ong palestinese: "Segni di tortura su detenuti rilasciati"

Decine di palestinesi rilasciati dalle prigioni israeliane mostrano segni di tortura e malnutrizione", affermato la Ong Palestinian Prisoner's Society in seguito allo scambio di ieri in base agli accordi di cessate il fuoco a Gaza che ha visto la liberazione di 183 detenuti palestinesi dalle carceri israeliane. Lo riporta Al Jazeera. Secondo la Ong palestinese, i detenuti "sono usciti indossando tute grigie macchiate e mostrando segni di anni di detenzione. Molti di loro sembravano malfermi mentre percorrevano la breve camminata dall'autobus all'ospedale europeo di Khan Younis. Ogni volta che i prigionieri vengono rilasciati, troviamo sui loro corpi segni di tortura, malnutrizione e percosse, in alcuni casi anche fratture alle costole", maltrattamenti che, secondo la Ong, si sarebbero intensificati dopo il 7 ottobre. La Prisoner's Society ha anche criticato quelle che ha definito "le minacce rivolte perfino alle famiglie che festeggiavano l'arrivo dei parenti scarcerati". 

10:17

Israele, il generale Eyal Zamir nominato nuovo capo delle Forze armate

Il generale israeliano Eyal Zamir è stato nominato nuovo capo delle Forze armate dello Stato ebraico, a seguito delle dimissioni di Herzi Halevi. La nomina di Zamir, secondo quanto reso noto dall'ufficio del primo ministro di Israele Benjamin Netnayahu, è stata concordata con il ministro della Difesa Israel Katz. Già direttore generale del ministero della Difesa israeliano, Zamir subentrerà al generale Halevi a marzo. Il capo di Stato maggiore uscente ha rassegnato le dimissioni il 21 gennaio scorso, due giorni dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, assumendosi la responsabilità di non essere riuscito a prevenire l'attacco del movimento islamista palestinese Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele.

09:45

Domani al via i colloqui per la seconda fase della tregua a Gaza

Benjamin Netanyahu inizierà domani, lunedì 3 febbraio, a Washington, i colloqui sulla seconda fase del cessate il fuoco di Gaza: lo fa sapere il suo ufficio all'indomani del quarto scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi previsto dagli accordi per il cessate il fuoco. Il premier israeliano incontrerà domani il presidente Donald Trump, primo leader straniero ad essere ricevuto dopo il giuramento del neopresidente. Netanyahu ha parlato ieri con l'inviato del presidente degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff e ha concordato che i negoziati "inizieranno quando si incontreranno a Washington". Non è stata fissata una data per i colloqui formali che coinvolgono mediatori e delegazioni di Hamas e Israele, con la prima fase di 42 giorni che dovrebbe concludersi il mese prossimo. L'ufficio di Netanyahu ha detto che Witkoff parlerà con Qatar ed Egitto, mediatori chiave, prima di discutere con il premier israeliano "i passi per far avanzare i negoziati, comprese le date per la partenza delle delegazioni per i colloqui". Si prevede che la seconda fase riguarderà il rilascio dei prigionieri rimanenti e includerà discussioni su una prospettiva di pace permanente, a cui però diversi membri del governo di Netanyahu si oppongono.

09:22

Netanyahu parte per gli Usa: "Con Trump possiamo ridisegnare in meglio la regione"

Le decisioni che Israele ha preso durante la guerra "hanno già cambiato il volto del Medio Oriente: le nostre scelte e il coraggio dei nostri militari hanno ridisegnato la mappa, ma credo che lavorando a stretto contatto con il presidente Trump possiamo ridisegnarla ulteriormente, in meglio", ha detto ai giornalisti il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, prima di decollare per gli Stati Uniti, dove martedì 4 febbraio dovrebbe incontrare il presidente Donald Trump. Gli incontri a Washington, ha spiegato, "affronteranno questioni importanti e critiche che riguardano Israele e la regione: la vittoria su Hamas, il rilascio di tutti i nostri ostaggi e la gestione dell'asse terroristico iraniano in tutte le sue componenti, un asse che minaccia la pace di Israele, del Medio Oriente e del mondo intero". Netanyahu ha sottolineato che il fatto di essere il primo leader a incontrare Trump alla Casa Bianca dall'inizio del suo secondo mandato come presidente Usa "testimonia la forza dell'alleanza israelo-statunitense" ed "è anche una testimonianza della forza dell'amicizia personale". "Credo che possiamo rafforzare la sicurezza, ampliare il cerchio della pace e raggiungere una straordinaria era pacifica ", ha affermato il premier israeliano. 

Come riporta il quotidiano "Times of Israel", Netanyahu è decollato stamane per Washington a bordo dell'aereo di Stato Wing of Zion, accompagnato dal ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, dal consigliere diplomatico Ophir Falk, dal capo di Stato maggiore Tzachi Braverman, dal segretario militare, maggiore generale Roman Gofman, e da altri funzionari di alto livello, come il coordinatore per gli ostaggi Gal Hirsch. Presente anche il cardiologo senior dello Sheba Medical Center, Eyal Heller. L'ufficio del premier israeliano non ha rilasciato dichiarazioni sulla motivazione della sua presenza, ma come osserva "Times of Israel" ciò potrebbe indicare la volontà di tenere sotto controllo la salute di Netanyahu, considerando che nel 2023 è stato dotato di un peacemaker e che lo scorso dicembre si è sottoposto a un intervento chirurgico per l'asportazione della prostata. 

08:37

Biden saluta la liberazione degli ostaggi: "Accordo negoziato da mio team"

L'ex presidente americano Joe Biden sottolinea che il rilascio ieri da parte di Hamas dell'ostaggio israelo-americano 65enne Keith Siegel è avvenuto "come parte dell'accordo di cessate il fuoco negoziato" da lui e dal suo team. "Mi unisco agli americani, agli israeliani e alle persone di tutto il mondo nel dare il benvenuto a casa a Keith Siegel, un americano tenuto in ostaggio da Hamas per 484 giorni, come parte dell'accordo di cessate il fuoco che il mio team e io abbiamo negoziato. Non vedo l'ora che gli ostaggi rimasti, compresi altri americani, si riuniscano presto alle loro famiglie", ha scritto ieri sera Biden sul suo account X. 

 

07:54

 Idf: attacchi in Cisgiordania, "Uccisi numerosi terroristi"

L'Idf ha annunciato di aver condotto nelle ultime ore tre attacchi aerei in Cisgiordania, uccidendo "numerosi terroristi". Colpite in particolare - riferisce l'Idf su Telegram - "tre cellule terroristiche nelle aree di Jenin e Qabatiya". In quest'ultima località sono stati uccisi "il terrorista Saleh Zakarneh e il terrorista Abed al-Hadi Kamil, di Qabatiya, precedentemente detenuti per aver pianificato attività terroristiche e rilasciati come parte dell'accordo di cessate il fuoco del novembre 2023, sono stati eliminati nell'attacco". A Jenin, un aereo Iaf "ha colpito due cellule terroristiche armate nel giro di poche ore". In una nota congiunta di Isf e Isa si precisa che gli attacchi "sono stati condotti come parte dell'operazione antiterrorismo nella Samaria settentrionale", utilizzando un aereo dell'aeronautica militare israeliana. Secondo il rapporto, "a Qabatiya, un aereo Iaf, con la direzione dell'Isa (i servizi di sicurezza, ndr), ha colpito ed eliminato una cellula terroristica mentre si dirigeva verso un imminente attacco terroristico. Dopo l'attacco, sono state identificate esplosioni secondarie dovute agli esplosivi che si trovavano all'interno del veicolo", in cui presumibilmente si trovavano Zakarneh e Kamil. "Le forze di sicurezza - conclude la nota -continuano a operare nella Samaria settentrionale". Si parla di almeno 5 morti.

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