Il presidente americano ha esortato i civili a evacuare la capitale iraniana: secondo Axios sta valutando un attacco americano. L’Idf annuncia di aver ucciso il nuovo capo di stato maggiore iraniano
Il conflitto tra Iran e Israele è entrato nel suo quinto giorno di scontro armato. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha esortato i civili a evacuare la capitale iraniana. «Tutti dovrebbero immediatamente evacuare Teheran», ha scritto su Truth mentre lasciava anticipatamente il G7 in Canada, dopo aver ordinato allo staff della sicurezza nazionale di riunirsi nella Situation Room della Casa Bianca.
Secondo alcuni media, gli Stati Uniti starebbero valutando se partecipare alle operazioni militari di Tel Aviv contro l’Iran. Anche il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha parlato di questa possibilità: «Dovremo aspettare e vedere, le decisioni saranno probabilmente prese nel prossimo futuro». Su questa falsariga le dichiarazioni dello stesso tycoon, che ha risposto a Emmanuel Macron – che aveva detto che Trump aveva lasciato in anticipo il summit per discutere del cessate il fuoco in Iran – dicendo: «Falso! Non ha idea del motivo per cui mi sto recando a Washington, ma di certo non ha nulla a che vedere con un cessate il fuoco».
Prima di andare via dal G7, però, Trump ha firmato il documento finale del G7 nel quale si chiede una de-escalation tra Israele e Iran. Nel documento finale firmato dai leader viene specificato che «l’Iran è la principale fonte di instabilità e terrorismo della regione» e non dovrà mai disporre dell’atomica. Durante il vertice è intervenuto anche il presidente francese Emmanuel Macron il quale ha affermato che le passate azioni militari per avviare un cambio di regime sono state un errore strategico e che i partner europei sono pronti a prendere parte ai negoziati sul nucleare iraniano.
Intanto, nella notte, si sono verificate una serie di esplosioni a Teheran dove sono state attivate le difese aeree. Situazione analoga anche a Natanz, dove c’è la sede dell’impianto nucleare già colpito almeno due volte dall’esercito israeliano. L’Idf ha annunciato l’uccisione del nuovo capo di stato maggiore delle forze armate iraniane nei raid notturni. Diverse esplosioni si sono sentite anche nel centro di Israele, colpito da alcuni missil.
PUNTI CHIAVE
19:22
Merz: "Valutiamo partecipazione a campagna israeliana"
19:06
Axios: Trump valuta un attacco all'Iran. A breve riunione nella Situation Room
18:29
Trump chiede la resa incondizionata: “Controlliamo completamente i cieli sull’Iran”
Merz: "Valutiamo partecipazione a campagna israeliana"
Friedrich Merz e Donald Trump, a margine del G7 in Canada, hanno discusso anche della possiiblità che gli Usa prendano parte alla campagna militare di Israele in Iran, ma "dovremo aspettare e vedere, le decisioni saranno probabilmente prese nel prossimo futuro”. A dirlo è il cancelliere tedesco alla rete "Axel Springer Global Reporters", di cui fa parte anche "Politico" che ne riporta un estratto. Merz spiega, poi, che la scelta è legata alla disponibilità di Teheran a "tornare" al tavolo dei negoziati e che "in caso contrario, potrebbe esserci un ulteriore sviluppo".
Axios: Trump valuta un attacco all'Iran. A breve riunione nella Situation Room
Donald Trump incontrerà il suo team di sicurezza nazionale nella Situation Room della Casa Bianca per prendere decisioni sulla politica degli Stati Uniti nei confronti della guerra tra Israele e Iran, secondo quanto riferito da tre funzionari statunitensi ad Axios. I funzionari statunitensi hanno affermato che Trump sta valutando seriamente la possibilità di entrare in guerra e lanciare un attacco contro gli impianti nucleari iraniani, in particolare l'impianto sotterraneo di arricchimento dell'uranio a Fordow.
Oltre 2.700 persone sono state evacuate dalle loro case in Israele
Secondo l'ufficio stampa del governo israeliano, il numero di evacuati dalle proprie case in Israele ammonta ad almeno 2725 persone dall'inizio dell'ultimo conflitto con l'Iran la scorsa settimana. Il bilancio delle vittime in Israele rimane a 24, con oltre 647 feriti, di cui almeno 10 in gravi condizioni.
Trump chiede la resa incondizionata: “Controlliamo completamente i cieli sull’Iran”
Il presidente statunitense ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno il “controllo totale e completo” dello spazio aereo sopra l’Iran. In un post su Truth Social, Trump ha affermato che l’Iran disponeva di buoni sistemi di difesa, ma “niente a che vedere con la tecnologia americana”. “Nessuno lo fa meglio della vecchia cara America”, ha detto, rivendicando la superiorità militare degli Stati Uniti. Ha aggiunto, in maiuscolo: "Resa incondizionata", chiedendo all'Iran una resa incondizionata.
La dichiarazione arriva mentre è in corso una valutazione alla Casa Bianca su eventuali nuove azioni nella guerra tra Israele e Iran.
Merz: “Israele fa il lavoro sporco per tutti noi contro il regime iraniano”
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha espresso il proprio sostegno all’azione militare di Israele contro l’Iran, definendola “il lavoro sporco per tutti noi”. Intervistato dalla ZDF a margine del G7, Merz ha accusato Teheran di sostenere Hamas e Hezbollah, affermando che “l’attacco del 7 ottobre non sarebbe mai stato possibile senza il regime di Teheran”. Ha poi aggiunto: “Posso solo dire che nutro il massimo rispetto per il fatto che l'esercito e il governo israeliani abbiano avuto il coraggio di fare ciò”.
Trump valuta “ulteriori azioni” contro il programma nucleare iraniano
Il presidente americano Donald Trump potrebbe decidere “ulteriori misure” contro l’Iran. Lo afferma su X il vicepresidente JD Vance, rispondendo alle voci su un possibile intervento militare. “Il presidente ha mostrato moderazione per proteggere truppe e cittadini americani, ma potrebbe agire per fermare l’arricchimento nucleare iraniano”, ha scritto Vance.
Interruzioni diffuse di internet in tutto l’Iran
I media iraniani segnalano ampie interruzioni della rete internet in diverse province del Paese. Secondo il quotidiano Ham Mihan, molti utenti stanno sperimentando gravi disservizi. Le cause non sono ancora chiare, ma l’Iran ha già imposto restrizioni alla rete dopo l’inizio dei raid israeliani contro obiettivi militari e nucleari di venerdì.
L'esercito iraniano dichiara di aver colpito un centro di intelligence militare israeliano a Tel Aviv
L’esercito iraniano afferma di aver lanciato un missile guidato contro un centro di intelligence militare israeliano a Tel Aviv tra la notte e oggi. Il portavoce del Ministero della Difesa, Reza Talaei-Nik dice che si è trattato di “un colpo diretto al nucleo del centro, nonostante le difese nemiche supportate dagli Usa”. Il corpo delle guardie della Rivoluzione parla di “un’operazione efficace” e riferisce che il centro “è in fiamme”.
La Cnn ha geolocalizzato video che mostrano l’arrivo di almeno quattro missili in prossimità di un sito militare nel centro di Israele. Fonti militari israeliane confermano impatti su obiettivi civili e militari.
Israele: “Intercettati missili dall’Iran”, esplosioni segnalate a Isfahan
L’esercito israeliano invita la popolazione a mettersi al riparo mentre le sirene anti-missile risuonano in varie zone del Paese. Le forze armate dichiarano che la loro aeronautica è impegnata nell’intercettazione di missili lanciati dall’Iran.
Intanto arrivano segnalazioni di esplosioni anche in territorio iraniano: la corrispondente della BBC in persiano, Ghoncheh Habibiazad, riferisce che residenti della provincia di Isfahan hanno udito forti boati. Anche l’agenzia Mehr parla di esplosioni nelle aree orientali e settentrionali di Isfahan, dove sarebbe stata attivata la difesa aerea.
Ong: “Oltre 450 morti in Iran dopo i raid israeliani, almeno la metà civili”
Il bilancio delle vittime dei raid israeliani in Iran sale a oltre 450, secondo dati diffusi da Human Rights Activists in Iran (Hrana) e riportati dalla BBC. Tra i morti, almeno 224 sono civili. Il numero dei feriti supera i 640. Hrana segnala anche 109 militari uccisi e 123 feriti, oltre a 119 vittime e 335 feriti non identificati. I dati restano provvisori.
Iran, l’Aiea: “Danni diretti alle centrifughe sotterranee di Natanz dopo raid israeliani”
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) conferma che gli attacchi aerei israeliani hanno colpito direttamente le infrastrutture sotterranee del sito nucleare di Natanz. Lo riporta l’AP. È la prima volta che l'agenzia delle Nazioni Unite che vigila sul nucleare valuta i danni causati dagli attacchi nelle parti sotterranee di Natanz. Analisi su immagini satellitari ad alta risoluzione mostrano danni significativi alle sale di arricchimento sotto la superficie. Distrutta anche una sala in superficie e le apparecchiature elettriche che alimentano l’impianto. Natanz è il principale centro del programma nucleare iraniano.
Oltre 600 stranieri fuggono dall'Iran verso l'Azerbaigian
Da quando Israele ha iniziato a colpire il Paese, centinaia di cittadini stranieri hanno attraversato l'Iran per raggiungere il vicino Azerbaigian.
"Dall'inizio dell'escalation militare tra Israele e Iran, oltre 600 cittadini di 17 Paesi sono stati evacuati dall'Iran attraverso l'Azerbaigian", ha dichiarato un funzionario governativo anonimo all'agenzia di stampa AFP.
Gli sfollati, che hanno attraversato il confine attraverso il checkpoint di Astara sulla costa del Mar Caspio, vengono trasportati all'aeroporto di Baku e "rientrati nei loro Paesi d'origine con voli internazionali", ha affermato la fonte.
Tra gli evacuati ci sono cittadini di Russia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, oltre a Germania, Spagna, Italia, Serbia, Romania, Portogallo, Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Cina e Vietnam.
Banca pubblica iraniana paralizzata da un cyber attacco
Un attacco informatico ha paralizzato la Sepah Bank, una delle principali banche statali iraniane.
Le agenzie di stampa Fars e dall'Agence France-Presse (AFP) hanno dichiarato: "Un attacco informatico ha preso di mira l'infrastruttura della Sepah Bank, causando interruzioni ai servizi online dell'istituto."
Hanno aggiunto che il problema dovrebbe essere risolto entro le prossime ore.
Il corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC) iraniano afferma di aver preso di mira un centro dell'esercito israeliano e un centro operativo del Mossad
In un comunicato diffuso dall'agenzia di stampa Tasnim, il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) iraniano ha affermato che i suoi attacchi missilistici in Israele hanno colpito un centro di intelligence militare e un centro di pianificazione operativa del Mossad. Tramite la televisione di stato, le Guardie hanno dichiarato di aver "colpito il centro di intelligence militare dell'esercito del regime sionista, Aman, e il centro di pianificazione delle operazioni terroristiche del regime sionista, il Mossad, a Tel Aviv". Le Guardie hanno informato che la sede è "attualmente in fiamme".
In precedenza, rapporti israeliani descrivevano l'impatto di un missile nella città costiera centrale di Herzliya come diretto a un sito sensibile, spesso in codice per un obiettivo militare o strategico.
Trump valuta di inviare a Teheran Witkoff o Vance per i colloqui con l'Iran
Il presidente Donald Trump sta valutando la possibilità di inviare a Teheran Steve Witkoff o J.D. Vance per incontrare le autorità iraniane. Lo ha riferito Jennifer Jacobs, giornalista della CBS News, che ha viaggiato a bordo dell'Air Force 1 di ritorno dal Canada. La possibilita' di dispiegare a Teheran l'inviato statunitense per il Medio Oriente o il vicepresidente Us "dipendera' da cosa succedera' al mio ritorno" a Washington DC, ha dichiarato Trump. Alla CBS il presidente Usa ha sottolineato che "non ho detto che stavo cercando un cessate il fuoco, affermando di volere una "vera fine" al problema nucleare con l'Iran, con Teheran che "rinuncia completamente" alle armi nucleari, come scritto dalla giornalista su X. Il leader statunitense ha prospettato, inoltre, che Israele non rallenterà i suoi attacchi contro l'Iran. "Lo scoprirete nei prossimi due giorni. Lo scoprirete. Nessuno ha rallentato finora", ha affermato Trump sull'Air Force One, sempre citato dalla giornalista della CBS, dopo aver lasciato il vertice del G7 in Canada con un giorno di anticipo.
L'Iran lancerà attacchi con nuove armi contro Israele
L'Iran lancerà attacchi contro Israele nelle prossime ore, impiegando nuove armi. Lo ha dichiarato oggi il comandante delle Forze di Terra iraniane Kioumars Heidari. "Attacchi massicci con droni, utilizzando armi nuove e avanzate, sono già iniziati e si intensificheranno ulteriormente nelle prossime ore", ha detto Heidari.
Cina: "Trump getta benzina sul fuoco"
La Cina ha accusato Donald Trump di "versare benzina" sul conflitto tra Iran e Israele, dopo che il presidente americano ha avvertito i residenti di Teheran di "evacuare immediatamente" la città. "Alimentare il fuoco, versare benzina, fare minacce e aumentare la pressione non aiuterà a promuovere la de-escalation della situazione, ma non farà altro che intensificare e ampliare il conflitto", ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun quando, nel corso del briefing quotidiano, gli è stato chiesto di commentare le dichiarazioni di Trump.
L'Idf riferisce di aver ucciso il nuovo capo di stato maggiore dell'esercito iraniano
Durante la notte, i caccia dell'Aeronautica militare israeliana hanno attaccato un quartier generale dei pasdaran a Teheran ed eliminato Ali Shadmani, il nuovo capo di stato maggiore dell'Esercito iraniano, la persona più vicina alla guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf). Shamdani aveva assunto l'incarico soltanto pochi giorni fa, dopo l'uccisione da parte di Israele del predecessore.
Un missile iraniano ha colpito vicino Tel Aviv
Un missile lanciato dall'Iran ha colpito Herzliya, una città a pochi chilometri a nord di vicino Tel Aviv. Sul posto si sono recati i soccorsi, non è ancora chiaro il bilancio dei danni.
Regno Unito, Francia e Germania hanno chiesto all'Iran di tornare a negoziare
I vertici della diplomazia di Gran Bretagna, Francia e Germania hanno chiesto all'Iran di tornare rapidamente al tavolo delle trattative sul suo programma nucleare, ha fatto sapere una fonte diplomatica francese. I ministri degli Esteri dei tre Paesi, i cosiddetti E3 che avevano preso parte e sottoscritto il negoziato per l'accordo sul nucleare (Jcpoa) del 2015 - hanno parlato nella tarda serata di ieri con l'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, e "hanno invitato l'Iran a tornare, il prima possibile e senza precondizioni, al tavolo delle trattative" sul suo programma nucleare.
Il testo completo del G7 sull'Iran
"Noi, leader del G7, ribadiamo il nostro impegno per la pace e la stabilità in Medio Oriente. In questo contesto, affermiamo che Israele ha il diritto di difendersi. Ribadiamo il nostro sostegno alla sicurezza di Israele. Affermiamo anche l'importanza della protezione dei civili. L'Iran è la principale fonte di instabilità e terrore nella regione. Abbiamo sempre affermato con chiarezza che l'Iran non deve mai ottenere un'arma nucleare. Esortiamo affinché la risoluzione della crisi iraniana porti a una più ampia de-escalation delle ostilità in Medio Oriente, compreso un cessate il fuoco a Gaza. Resteremo vigili rispetto alle implicazioni per i mercati energetici internazionali e pronti a coordinarci, anche con partner che condividono i nostri stessi valori, per tutelare la stabilità del mercato".
Gli Usa rafforzano la loro capacità di difesa in Medio Oriente
Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha confermato ieri di aver ordinato il dispiegamento di "capacita' aggiuntive" in Medio Oriente in risposta al conflitto tra Israele e Iran. "La protezione delle forze statunitensi e' la nostra massima priorita' e questi dispiegamenti servono a rafforzare la nostra postura difensiva nella regione", ha scritto il segretario sulla piattaforma sociale X. Hegseth non ha specificato quali risorse verranno inviate, ma un funzionario statunitense ha confermato all'emittente televisiva "NewsNation" che numerose aerocisterne per il rifornimento in volo - cruciali nel caso di operazioni aeree su vasta scala - sono state trasferite in Europa, per "offrire opzioni" al presidente Donald Trump in un contesto sempre piu' teso. Un altro funzionario del Pentagono ha confermato al quotidiano "The Hill" che e' stata ordinata anche la partenza del gruppo d'attacco della portaerei Uss Nimitz verso il Medio Oriente, per sostenere la postura difensiva statunitense e garantire la sicurezza del personale militare nella regione.
Trump ordina al suo team di tentare un incontro con Teheran
Il presidente Donald Trump ha ordinato ai membri del suo team di tentare un incontro con i funzionari iraniani il più rapidamente possibile, mentre lavora urgentemente per determinare se Teheran intenda seriamente usare la diplomazia per risolvere il conflitto con Israele. Lo riporta la Cnn citando una fonte vicina al dossier e un funzionario statunitense. Quest'ultimo ha riferito che, sebbene non sia stato ancora raggiunto alcun accordo, Israele e Iran si stanno muovendo nella giusta direzione. Trump ha riconosciuto che gli iraniani sono stati in contatto tramite intermediari lunedì mattina.
L'ambasciata cinese in Israele invita i suoi cittadini a lasciare il paese
L'ambasciata cinese in Israele sollecita i suoi concittadini a lasciare il Paese "il più presto possibile" attraverso i valichi di confine terrestre, in particolare quelli verso la Giordania, sulla "precondizione che possano garantire un passaggio sicuro". La "raccomandazione", postata sull'account WeChat dell'ambasciata, segue i pesanti attacchi incrociati tra Israele e Iran registrati nella notte
I paesi arabi condannano i raid Israele e chiedono de-escalation
In una dichiarazione congiunta 21 Paesi arabi hanno condannato gli attacchi israeliani contro l'Iran e chiedono una de-escalation regionale, il disarmo nucleare e il rispetto del diritto internazionale. Lo riferisce - come riporta Anadolu - l'agenzia di stampa ufficiale egiziana Mena. L'iniziativa include Turchia, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Bahrein, Brunei, Ciad, Gambia, Algeria, Comore, Gibuti, Arabia Saudita, Sudan, Somalia, Iraq, Oman, Qatar, Kuwait, Libia, Egitto e Mauritania. La dichiarazione congiunta - sottoscritta dai ministeri degli esteri - sottolinea la necessità di rispettare la sovranità nazionale, l'integrità territoriale e i principi di buon vicinato e chiede una risoluzione pacifica delle controversie. I ministri hanno inoltre espresso "profonda preoccupazione" per la pericolosa escalation, avvertendo che potrebbe avere gravi conseguenze per la sicurezza e la stabilità regionale.
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