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Il presidente Herzog lancia i negoziati sulla riforma, ma le opposizioni non si fidano di Netanyahu
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Il ministro estremista Ben Gvir spinge sull’acceleratore per la nuova “Guardia Nazionale” ai suoi ordini
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L’analista Eyal: “Netanyahu è indebolito, era simbolo di stabilità, ora invece ha portato il caos”
All’indomani del passo indietro del premier Benjamin Netanyahu rispetto alla legislazione che indebolirebbe la Corte suprema, politicizzerebbe il sistema giudiziario e darebbe poteri pressoché illimitati al braccio esecutivo, il timore predominante nelle fila del campo contrario alla riforma è che si tratti solo di una tregua tattica. E che il nuovo arrembaggio non sia poi troppo di là da venire. D’altronde lo ha dichiarato lo stesso Netanyahu, nel passaggio chiave del discorso di lunedì sera



