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La campagna elettorale di Trump usa anche il papa

Pope Francis is hugged by Chinese faithful coming from the Tuscany city of Prato, at the end of his weekly general audience in St. Peter's Square at the Vatican, Wednesday, Oct. 2, 2019. (AP Photo/Alessandra Tarantino)
Pope Francis is hugged by Chinese faithful coming from the Tuscany city of Prato, at the end of his weekly general audience in St. Peter's Square at the Vatican, Wednesday, Oct. 2, 2019. (AP Photo/Alessandra Tarantino)
  • Il segretario di Stato Mike Pompeo ha attaccato frontalmente la Santa Sede con un  articolo su First Things, la rivista fondata nel 1990 da Richard John Neuhaus per affrontare e sfidare la cultura secolare.
  • Per il capo del dipartimento di Stato il papato non può e non deve rinnovare l’accordo “temporaneo” (“provisional”) siglato due anni fa fra santa Sede e Cina.
  • Dopo il naufragio di Steve Bannon, nemico del papa e sostenitore del valore mediatico dei rosari sventolati da Salvini, l’amministrazione cerca strumenti per saldare cattolicesimo conservatore e destra evangelica

Nel 1969 il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon fece visita a papa Paolo VI chiese e ottenne di atterrare con un elicottero su Piazza san Pietro: un gesto rumoroso per rivendicare qualcosa per sé davanti ad un papa che aveva rinunciato ad intestarsi il movimento per la pace. Mike Pompeo, il segretario di stato di Donald Trump, non ha voluto essere da meno. Ha fatto precedere da un gesto ancor più fragoroso – la visita che farà in Vaticano il 29 settembre prossimo: ha infatti firmato un ar

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