Taccuino di viaggio

La Cina e le miniere di Mes Aynak: le risorse del nuovo Afghanistan talebano

In this photograph made on Tuesday, Oct. 12, 2010, workers excavate a sprawling 2,600-year-old Buddhist monastery in Mes Aynak, south of Kabul, Afghanistan. The archaeological dig is located at the world's second-biggest unexploited copper mine. The Chinese government-backed mining company, China Metallurgical Group Corp., which won the contract to exploit the site, has given archaeologists three years to finish the excavations. (AP Photo/Dusan Vranic)
In this photograph made on Tuesday, Oct. 12, 2010, workers excavate a sprawling 2,600-year-old Buddhist monastery in Mes Aynak, south of Kabul, Afghanistan. The archaeological dig is located at the world's second-biggest unexploited copper mine. The Chinese government-backed mining company, China Metallurgical Group Corp., which won the contract to exploit the site, has given archaeologists three years to finish the excavations. (AP Photo/Dusan Vranic)
  • La Cina con la sua realpolitik che non conosce confini ha già mostrato tutta la sua disponibilità nei confronti del nuovo governo talebano.
  • Così facendo otterrebbe quei vantaggi di sfruttamento economico di risorse indispensabile alla sua industria e al tempo stesso terrebbe sotto controllo la comunità di etnia Uigura di origine musulmana.
  • Il nuovo governo talebano aprirà varchi nello sfruttamento minerario che sino ad oggi erano rimasti preclusi proprio da quella forma di insidiosa guerriglia che è riuscita in questi anni a rallentare ogni forma di sviluppo.

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