- Sabato scorso sono scattate le esercitazioni dell’Esercito popolare di liberazione (Epl) nello Stretto di Taiwan. Si sono concluse ufficialmente lunedì, anche se ieri le navi cinesi continuavano ad accerchiare l’Isola.
- Ancora una prova di blocco navale e aereo (con esercitazioni a fuoco vivo) dopo quella dell’agosto scorso. Tra l’una e l’altra, una pressione militare costante per indebolire Tsai e il suo Partito progressista democratico, attesi dalla prova delle elezioni del gennaio 2024.
- Le relazioni sempre più intense con gli alleati di Taiwan stanno portando l’occidente fuori dall’orbita della ambiguità strategica.
Per dispiegare la sua rappresaglia, il governo cinese ha atteso che nemici e amici fossero rientrati dalle rispettive missioni. La presidente taiwanese Tsai Ing-wen da Los Angeles, dove ha incontrato lo Speaker della Camera dei rappresentanti, Kevin McCarthy; Emmanuel Macron da Pechino, criticatissimo per aver messo in dubbio che sia nell’interesse europeo «accelerare una crisi su Taiwan»; Ma Ying-jeou da Shanghai, primo ex presidente taiwanese ad aver visitato la Repubblica popolare, un “via



