Gli accordi deteriorati

La Cina non riesce a capire perché l’Unione europea andrebbe presa sul serio

Chinese President Xi Jinping applauds during the closing session of the National People's Congress (NPC) at the Great Hall of the People in Beijing, Thursday, March 11, 2021. China's ceremonial legislature on Thursday endorsed the ruling Communist Party's latest move to tighten control over Hong Kong by reducing the role of its public in picking the territory's leaders. (AP Photo/Sam McNeil)
Chinese President Xi Jinping applauds during the closing session of the National People's Congress (NPC) at the Great Hall of the People in Beijing, Thursday, March 11, 2021. China's ceremonial legislature on Thursday endorsed the ruling Communist Party's latest move to tighten control over Hong Kong by reducing the role of its public in picking the territory's leaders. (AP Photo/Sam McNeil)
  • Negli ultimi mesi la relazione tra l’Unione Europea e la Repubblica popolare cinese è andata rapidamente deteriorandosi, fino probabilmente a toccare il punto più basso dagli eventi di piazza Tiananmen, nella primavera del 1989.

  • Successivamente alle proteste europee per l’introduzione, da parte di Pechino, di una serie di riforme che minano la legittimità della formula «un paese due sistemi», introdotta al fine di garantire il rispetto delle libertà di base dei cittadini di Hong Kong, il confronto si è spostato sulle presunte violazioni dei diritti umani ai danni dei musulmani della provincia dello Xinjiang.

  • Su quest’ultimo tema lo scontro è stato totale.

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