- In vista delle elezioni del 2023, il presidente sta aumentando il controllo sulla società civile e cerca di mettere a tacere l’opposizione attraverso processi farsa e condanne esemplari.
- L’ondata di repressione del governo interessa tanto l’opposizione politica quanto quella civile, colpendo attivisti, giornalisti, movimenti contro la violenza sulle donne e semplici cittadini che manifestano pacificamente.
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A rischiare la chiusura per via giudiziaria è il più importante movimento femminista della Turchia: We Will Stop Femicide Platform. L’accusa mossa dalla procura di Istanbul è di oltraggio alla moralità e di attacco alla famiglia. Un’interpretazione che rispecchia la visione del governo
La deriva autoritaria di Erdogan passa anche per le donne
01 giugno 2022 • 18:33