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La doppia inversione di Xi Jinping su Covid ed economia

Patients recover at the Baoding No. 2 Central Hospital in Zhuozhou city in northern China's Hebei province on Wednesday, Dec. 21, 2022. China only counts deaths from pneumonia or respiratory failure in its official COVID-19 death toll, a Chinese health official said, in a narrow definition that limits the number of deaths reported, as an outbreak of the virus surges following the easing of pandemic-related restrictions. (AP Photo/Dake Kang)
Patients recover at the Baoding No. 2 Central Hospital in Zhuozhou city in northern China's Hebei province on Wednesday, Dec. 21, 2022. China only counts deaths from pneumonia or respiratory failure in its official COVID-19 death toll, a Chinese health official said, in a narrow definition that limits the number of deaths reported, as an outbreak of the virus surges following the easing of pandemic-related restrictions. (AP Photo/Dake Kang)
  • In Cina il rallentamento della crescita e le proteste studentesche del mese scorso hanno costretto Xi e compagni a una inversione, con la rimozione di tutte le principali restrizioni. Il numero di casi è salito vertiginosamente.
  • Le vittime saranno inevitabilmente tante, anche perché l’industria farmaceutica nazionale non è riuscita a produrre vaccini efficaci come quelli dei paesi avanzati, mentre la campagna vaccinale è rimasta indietro.

L’8 settembre 2020 Xi Jinping celebrò la vittoria nella “guerra popolare contro il coronavirus” nella Grande sala del popolo di Pechino, l’edificio che ospita le riunioni più solenni del partito comunista. All’epidemiologo Zhong Nanshan il presidente consegnò la medaglia della repubblica riservata agli “eroi del popolo”. Quel trionfo – secondo la narrazione diffusa dal partito a media unificati – rappresentava la dimostrazione della “superiorità” del sistema cinese nel crisis management, nell

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