- La fine del “Terzo Polo” può essere una buona notizia per l’Italia. L’idea di un centro autonomo era un progetto velleitario che, nei fatti, ha favorito la vittoria della destra. Il fallimento dell’operazione va ben oltre il carattere di Calenda e Renzi.
- Questa destra rischia di fallire l’obiettivo del Pnrr, ha ricette regressive sul fisco, sull’ambiente, sul welfare e sul lavoro, è corporativa in economia, ha venature oscurantiste nella ricerca, fa demagogia sulla pelle delle persone.
- Si può però sconfiggere: costruendo un’alleanza che, con il Pd di Elly Schlein come perno, vada dai Cinque stelle ai liberali progressisti.
La fine del “Terzo Polo” può essere una buona notizia per l’Italia. L’idea di un centro autonomo era un progetto velleitario che, nei fatti, ha favorito la vittoria della destra (e di una destra estrema). Il fallimento dell’operazione va ben oltre il carattere di Calenda e Renzi. È elettorale: alle politiche il “Terzo Polo” è risultato solo quarto (doppiato dai Cinque stelle), addirittura sesto fra i voti di lista, e il trend deludente si è poi accentuato alle amministrative, anche per via u


