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La Francia non è in rivolta contro generici poteri forti. Ce l’ha proprio con Macron

  • La nuova legge, in realtà inevitabile, è la goccia che ha fatto traboccare il vaso già colmo di troppi interventi a favore delle classi più agiate. Con lui all’Eliseo i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri più poveri.
  • Ha tolto l’imposta sulle grandi fortune, varato finanziarie liberiste, dimezzato l’assegno di disoccupazione, ridotto il welfare. E la transizione ecologica sarà un peso insostenibile per i meno abbienti.
  • Nemmeno il discorso in tv alla nazione ha affievolito la rabbia. All’orizzonte un primo maggio che si annuncia di fuoco con proteste pressoché ovunque.

In Alsazia l’hanno accolto con lo slogan “dimettiti” ed è sembrato patetico il suo tentativo di andare incontro ai manifestanti per stringere mani che si ritiravano al suo passaggio. In Occitania, dove doveva parlare di scuola e di aumento degli stipendi del 10 per cento per gli insegnanti, si erano radunati già ore prima del suo arrivo per preparargli la stessa accoglienza. Dal nord-est al sud-ovest della Francia si sta rivelando un Calvario la processione di Emmanuel Macron nel tentativo d

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