Leonida e i suoi 300 spartani sono metaforicamente di nuovo pronti a partire a difesa dei confini marittimi dell’Ellade. Ma questa volta il pericolo non viene da Serse, un re persiano dell’antichità, ma dal presidente turco Tayyip Recep Erdogan che ha sfidato nel Mediterraneo orientale i confini marittimi di Cipro e a Kastellorizo, l’isola greca del film Mediterraneo, della Grecia del premier conservatore Kyriakos Mitsotakis. In ballo ci sono i confini marittimi decisi dal Trattato di Losanna del 1923.

300 parlamentari

Così la sera del 15 dicembre il parlamento monocamerale greco (che casualmente è composto da 300 parlamentari proprio come gli spartani di Leonida) ha approvato il bilancio 2021 del paese. Nonostante le previsioni di ripresa più deboli a causa della pandemia di coronavirus, si prevede l’acquisto di caccia Rafale dalla Francia di Emmanuel Macron. Il motivo? Le crescenti tensioni con la vicina Turchia per l’esplorazione di idrocarburi nel Mediterraneo orientale hanno portato la Grecia ad aumentare più del doppio la sua spesa per la difesa del 2021 a 5,5 miliardi di euro. Una contraddizione politica e sociale per un paese letteralmente devastato dalla peggiore crisi dei debiti sovrani europei? Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze del governo radicale di sinistra di Alexis Tsipras, ha espresso la sua profonda contrarietà in parlamento all’aumento delle spese militari: «Il primo ministro dello stato membro più in bancarotta e più povero dell’Eurozona, che languisce in una schiavitù del debito più profonda che mai (sì, la Grecia), ha appena annunciato al nostro parlamento un enorme acquisto di armamenti, principalmente dalla Francia. E i suoi parlamentari gli hanno fatto una standing ovation mentre le persone là fuori soffrono». Eppure per la maggioranza parlamentare non ci sono limiti per difendere i confini nazionali, se in gioco c’è l’orgoglio nazionale e la sopravvivenza dell’Ellade.

Impero neo-ottomano

Nel piano di difesa è previsto l’acquisto di 18 aerei da caccia Rafale francesi (sei nuovi e 12 di seconda mano) per un costo totale di 2,3 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi di euro il prossimo anno. I primi sei di seconda mano saranno consegnati a giugno e i rimanenti a metà del 2023.

La volontà di aumentare le spese per la difesa è stata confermata in parlamento dal premier di centrodestra Kyriakos Mitsotakis, erede di una delle più prestigiose famiglie greche. Ha indicato in 5,5 miliardi di euro la cifra stanziata per il settore nel 2021, ovvero più del doppio rispetto al 2020. La Grecia, nonostante le difficoltà economiche, si è da sempre distinta per essere uno degli alleati della Nato a rispettare l'impegno di dedicare almeno il 2 per cento del Pil per la difesa, con tale dato attestatosi al 2,3 per cento nel 2019. L’arrivo del governo guidato da Nea Dimokratia e l’inasprirsi delle tensioni con la Turchia, alla luce delle attività esplorative “illegali” secondo Atene nel Mediterraneo orientale, hanno tuttavia spinto l'esecutivo ellenico a pianificare un ulteriore irrobustimento del proprio apparato militare. Paranoia di un piccolo stato mediterraneo? Non proprio. Visto che la Turchia neo-ottomana ha sostenuto con successo il conflitto dell’Azerbaigian contro l’Armenia nel Nagorno Karabakh, quello di Tripoli contro Bengasi in Libia, e si appresta a sfidare gli iraniani per aree turcofone al confine azero.

Il progetto

Così Atene ha deciso di correre ai ripari. Il piano dell’esecutivo greco non è tuttavia limitato ai Rafale francesi ed ha un valore complessivo stimato attorno agli 11,5 miliardi di euro da spalmare in vari anni. Infatti Mitsotakis ha confermato l'intenzione di acquistare nuove fregate, elicotteri, droni, oltre che modernizzare la sua flotta di jet F-16. Quest’ultimo sviluppo dovrebbe avvenire entro il 2027, in collaborazione con la società statunitense Lockheed Martin.

Il piano del governo greco era stato svelato da Mitsotakis in precedenza lo scorso settembre, in occasione della Fiera internazionale di Salonicco, l’appuntamento più importante per l’economia greca. In quell’occasione era stata annunciata la volontà di acquistare 18 Rafale, quattro nuove fregate e altrettanti elicotteri navali, siluri per le navi della Marina militare ellenica, missili teleguidati per le forze aeree e 15 mila nuovi soldati nei prossimi cinque anni.

«La Turchia cerca di destabilizzare l’intero Mediterraneo orientale. La principale divergenza (tra Grecia e Turchia), ovvero la demarcazione dei confini marittimi, deve essere risolta davanti alla Corte internazionale di giustizia. Il dialogo con la Turchia potrà iniziare solo dopo la cessazione delle provocazioni».

Conti pubblici

E i conti pubblici sotto controllo europeo? I parlamentari greci non sembrano preoccuparsi e dovrebbero approvare il contratto “nei prossimi giorni”, ha detto il 15 dicembre sera il primo ministro Kyriakos Mitsotakis. Il ministro francese delle forze armate Florence Parly è atteso la prossima settimana ad Atene per firmarlo. I piloti greci dovrebbero iniziare l’addestramento in Francia all’inizio del 2021, mentre i primi sei jet da combattimento di seconda mano dovrebbero arrivare in Grecia a luglio, secondo una fonte del ministero. Il bilancio greco, votato dai 158 deputati della maggioranza (su 300), prevede una ripresa del 4,8 per cento dell’economia greca nel 2021, al di sotto delle precedenti previsioni del 7,5 per cento.

La Grecia si trova ad affrontare «circostanze senza precedenti», ha detto Mitsotakis, sottolineando «l’incertezza» e «l’ignoto sulla fine dell’attuale crisi sanitaria». Ma «il vaccino segnerà la fine della pandemia e il budget è adeguato a queste condizioni», ha aggiunto poco prima del voto sul bilancio. La Grecia ha resistito alla prima ondata della pandemia meglio della maggior parte dei paesi europei, ma la seconda non l’ha risparmiata. Il governo ha deciso un secondo blocco all’inizio di novembre, che durerà fino al 7 gennaio, il che avrà un forte impatto sull’attività economica.

La Grecia prevede di spendere 24 miliardi di euro nel 2020 e 7,5 miliardi nel 2021 per attutire l’impatto economico della pandemia.

Ma il debito della Grecia dovrebbe esplodere e salire al 209 per cento del Pil, prima di tornare al di sotto del 200 per cento.

© Riproduzione riservata