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La Grecia restò nell’euro in cambio di più basi americane, dice l’ex ministro della Difesa

  • Una esplosiva intervista concessa ad una tv locale greca, dall’ex ministro delle Difesa del governo di Syriza, il pirotecnico Panos Kammenos, leader nazionalista della piccola formazione dei Greci indipendenti, (Anel), getta una nuova luce sul salvataggio greco da 80 miliardi di euro, ottenuto nel luglio 2015 a Bruxelles nel corso di un drammatico Consiglio europeo.
  • Compromesso raggiunto non grazie alla lungimirante e benevola cancelliera tedesca, Angela Merkel schierata contro il suo arcigno ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble per salvare l’euro come fin qui ritenuto, bensì dall’intervento dell’ex presidente americano, Barack  Obama e da quello francese, François Hollande che hanno costretto il governo di Berlino a cedere sul mantenimento di Atene nell’unione monetaria in cambio della concessione di nuove basi militari Usa in Grecia in sostituzione di quelle turche nel Mediterraneo orientale.
  • Syriza ha respinto le accuse di Kammenos, definendole “scenari da fantascienza” ed “invenzioni”. Sarà pure così, ma la versione di Kammenos ha il pregio di spiegare il sostegno di Obama e l’alleanza militare sempre più stretta con Washington.

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