- Il caso della censura del graphic novel Maus in una contea del Tennessee ha fatto scalpore. Ma i libri “controversi” sono al centro di una campagna sistematica portata avanti dai repubblicani in vari stati.
- In Texas sono centinaia i testi messi nel mirino. Il governatore repubblicano Greg Abbott ha promesso che «i genitori decideranno cosa verrà insegnato in classe».
- Dietro a questi episodi c’è il lavoro coordinato di un’associazione chiamata No Left Turn in Education. I conservatori trumpiani sperano di fare dal basso la rivoluzione culturale che Trump non è riuscito a fare dalla Casa Bianca.
La notizia non poteva passare inosservata nemmeno agli occhi dell’osservatore più disattento: un consiglio scolastico del Tennessee, quello della contea semi rurale di McMinn, il 10 gennaio ha votato all’unanimità per la rimozione di Maus, graphic novel scritta da Art Spiegelman, dalle biblioteche delle classi di ottavo grado, pari alla nostra terza media, perché si usano «parolacce» e ci sono dei nudi femminili. L’opera di Spiegelman, vincitrice del Pulitzer nel 1992, racconta la Shoah a fum



