Una crescente fetta dell’elettorato afroamericano nega l’esistenza del “razzismo sistemo” e abbraccia con entusiasmo l’idea dell’uguaglianza delle opportunità che è all’origine dell’esperimento americano. Seguendo le tracce di Thomas Sowell e del giudice Clarence Thomas si scopre l’esistenza di un mondo nero conservatore
- “Soltanto” l’80 per cento dei maschi neri ha votato per Joe Biden lo scorso anno, una forte diminuzione rispetto al 95 per cento che votò per Barack Obama nel 2012.
- Uno degli ideologi di questa corrente conservatrice è Thomas Sowell, economista che nega l’esistenza di un problema razziale sistemico e sostiene che i problemi degli afroamericani sono molto simili a quelli del sottoproletariato bianco.
- In California, un Partito repubblicano in stato comatoso da anni cercava un leader visibile e carismatico per tornare ad essere mediaticamente rilevante. Lo ha trovato in Larry Elder, imbonitore radiofonico afroamericano.
C’è stato un tempo nel quale il voto afroamericano era legato a doppio filo al Partito repubblicano. Per tantissimi motivi. Non solo perché Abraham Lincoln era colui che aveva posto la parola fine all’istituzione della schiavitù sul territorio statunitense, mentre i democratici nel 1868 avevano come slogan elettorale “Siamo un paese di bianchi, facciamo governare i bianchi”. Anche per la retorica del Partito repubblicano: liberi uomini, terra libera e lavoro libero. A cavallo tra Ottocento e



