Ieri il Consiglio di sicurezza dell’Onu, guidato dalla Cina, si è riunito per affrontare la crisi fra Israele e Hamas, lo scontro più violento negli ultimi sette anni. Il segretario generale, António Guterres, ha chiesto alle parti di cessare i combattimenti per «permettere la mediazione» a livello internazionale. «Gli scontri devono cessare. I razzi e i colpi di mortaio da una parte, gli attacchi aerei dall’altra», ha detto Guterres.

Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha offerto ai rappresentanti palestinesi e israeliani la possibilità di riprendere i negoziati in Cina e ha criticato gli Stati Uniti, che non hanno voluto firmare la dichiarazione congiunta proposta da Pechino: «A causa dell’ostruzionismo di un paese, il Consiglio non è riuscito a parlare con una sola voce», ha detto Yi.

La Russia ha proposto di ospitare un incontro d’emergenza del quartetto per il medio oriente. Il tentativo di una mediazione diplomatica delle Nazioni unite è iniziato nel giorno più sanguinoso dall’inizio delle ostilità. In una settimana di attacchi sono rimasti uccisi 192 palestinesi sono rimasti uccisi. Secondo il ministero della sanità di Hamas, di questi 58 erano bambini e 34 donne. Si contano 10 vittime fra gli israeliani. L’esercito ha dichiarato che Hamas ha lanciato oltre 3mila razzi verso il paese negli ultimi sette giorni.

 

© Riproduzione riservata