Il cardinale è partito per la capitale cinese, ultima tappa della fragile missione di pace di cui lo ha incaricato il papa. Pesa il dissenso di Kiev nei confronti del pontefice che ha visto crollare il proprio consenso in Ucraina, ma pesano anche le divisioni interne in Vaticano sulla strategia. Francesco al summit di Sant’Egidio: «Valicare il muro dell’impossibile»
Il cardinale Matteo Zuppi è partito martedì alla volta di Pechino per proseguire la sua missione di pace come inviato speciale del papa: dalla sua ha il sostegno del ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ma non quello del governo di Kiev, che nei giorni scorsi ha respinto a priori ogni proposta di mediazione della Santa sede, accusando senza giri di parole il papa di essere filorusso. Le vie della diplomazia papale sono infinite, tuttavia le condizioni di partenza per il tentativo i



