Nel Brasile dei 300.000 morti per Covid-19 il governo cerca di intimidire le voci dissidenti. Il presidente nasconde le responsabilità scaricando le colpe su governatori e sindaci che spingono per i lockdown
- La legge per la sicurezza nazionale della dittatura militare è riesumata per colpire un noto youtuber. Ma la giustizia lo scagiona e lui si fa beffa del figlio del presidente
- Secondo un giurista, il Brasile è prossimo ad uno “stato di intimidazione”. L'obiettivo è creare un clima di paura e autocensura, una forma di repressione preventiva
- La popolarità di Bolsonaro è scesa sotto al 30 per cento, smentendo però chi lo immaginava a questo punto totalmente travolto dagli effetti della pandemia