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La protesta dei contadini indiani scippati e affamati da Modi

(India, proteste contro le nuove leggi sull'agricoltura. Foto LaPresse)
(India, proteste contro le nuove leggi sull'agricoltura. Foto LaPresse)

Il governo ha promosso tre leggi che tolgono ai piccoli agricoltori ogni tutela, anche legale, nei confronti delle corporation. Gli agricoltori campeggiano da giorni in segno di protesta all’ingresso della capitale. Questo 8 dicembre c’è lo sciopero generale. Parlano i leader sindacali 

  • C’è un numero che torna ed è ingombrante: sono 400mila i contadini indiani che negli ultimi quindici anni si sono tolti la vita. E sono, ancora, 400mila i contadini indiani che da giorni campeggiano all’ingresso della capitale. 
  • A settembre il governo di Narendra Modi ha fatto passare tre leggi che a suo dire «libereranno» l’agricoltura. Quel che è certo è che la liberalizzeranno e privatizzeranno.
  • «Sappiamo bene cosa significherebbe essere nelle mani delle multinazionali: sarebbe la fine» dice Chukki Nanjundaswamy, leader sindacale contadina indiana. L’8 dicembre il paese si ferma per protesta.

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