La Russia ha messo in moto un piano per annettere formalmente le regioni ucraine occupate, attraverso una serie di referendum che potrebbero svolgersi già entro fine mese. Sono mesi che si rincorrono le voci su una mossa di questo tipo, ma questa volta i segnali sembrano andare verso una concretizzazione che potrebbe portare a una nuova fase della guerra, a poche settimane dalla controffensiva ucraina. Secondo i media russi, e secondo vari canali Telegram, il presidente russo Vladimir Putin potrebbe rivolgere un discorso alla nazione in serata. 

L’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk (Lpr) e la vicina Repubblica popolare di Donetsk (Dpr) hanno annunciato che i referendum si terranno dal 23 al 27 settembre. Così anche la regione di Kherson e quella di Zaporizhzhia.

Le decisioni della Duma

Secondo il ministero degli Esteri russo, Sergei Lavrov, la popolazione locale potrà «decidere del suo futuro». «Dall’inizio dell’operazione militare speciale e, in verità, nel periodo precedente, abbiamo continuato a dire che le popolazioni dei rispettivi territori dovrebbero decidere del loro futuro».

Nel frattempo la camera bassa del parlamento russo ha approvato una serie di emendamenti al codice penale che prevedono il rafforzamento delle pene per la renitenza alla leva in caso di «mobilitazione», «legge marziale», «tempo di guerra» e «conflitto armato».

A oggi le pene previste possono arrivare fino a dieci anni. Gli emendamenti dovranno essere approvati domani dal Consiglio delle federazione, il Senato russo, prima di essere promulgati dal presidente Vladimir Putin.

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