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Il cortocircuito della storia, sull’accusa di genocidio Israele rischia

Un termine coniato per definire il «crimine senza nome» dell’Olocausto ora viene usato contro Israele. Per l’Aia il ricorso del Sudafrica è plausibile. E già questa è una notizia di una grande portata simbolica

Quando Raphael Lemkin, ebreo-polacco esule negli Stati Uniti per sfuggire all’Olocausto, cercava un termine per descrivere il «crimine senza nome», come lo aveva definitivo Churchill in un incontro con Roosevelt nell’estate del 1941, mai avrebbe immaginato che la parola «genocidio», da lui coniata, sarebbe stata un giorno adoperata come accusa contro Israele. Basterebbe questo per sottolineare la portata storica dell’ordinanza emessa venerdì dalla Corte internazionale di giustizia. Nonostante Is

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