Nel 2022 l’Ue ha completato la sequenza dei cinque atti che regolano il mercato digitale. La sfida del prossimo anno è superare la fase degli “accetto” per dare ai singoli un effettivo controllo sui propri dati
- L’Unione europea ha completato nel 2022 la sequenza dei cinque atti che regolano il mercato digitale. Il tutto per rimediare alla condizione si un’Unione gigante del consumo, ma imprenditorialmente imbelle.
- Il principio, più volte ribadito nelle norme, è che il cittadino è l’unico padrone dei dati che su di lui vengono raccolti. Dal 2023 sarà questa la pietra angolare dello sblocco della concorrenza e, perfino, di introiti a beneficio diretto d’ogni cittadino.
- Il tutto a patto, ovviamente, che dopo tanto sforzo di regolazione, non venga meno (sarà una seria cartina di tornasole del governo) la tenacia dell’enforcement, ovvero della messa in pratica di attività ispettive e norme di complemento capaci di ovviare alle prevedibili inerzie ed elusioni.