- L’invasione dell’Ucraina non ruota intorno a un reale tentativo di cambiamento “sistemico”, ma alla questione che più di ogni altra ne ha segnato la politica estera nell’ultimo trentennio: il recupero dello status di grande potenza.
- Il crollo dell’Urss – definito, come noto, da Putin nel 2005 come «la più grande catastrofe geopolitica del xx secolo» – non solo precipitò la Russia dalla condizione di superpotenza a quella di paese in ginocchio, alle prese con bancarotta, povertà, corruzione e rivolte interne, ma ne determinò anche la rappresentazione di potenza sconfitta da parte dei vincitori della Guerra fredda.
- Putin ha paragonato le sue scelte in Ucraina alla conquista di Pietro il Grande dell’area di San Pietroburgo ai danni degli svedesi. In entrambi i casi, infatti, i due leader russi avrebbero «semplicemente restituito alla Russia ciò che è suo».
L’era dell’ordine mondiale unipolare è finita (…)nonostante tutti i tentativi di conservarlo con ogni mezzo. Il cambiamento è un processo naturale della storia poiché è difficile riconciliare la diversità delle civiltà e la ricchezza delle culture del pianeta con stereotipi politici ed economici (…) imposti da un solo centro in modo rozzo e senza compromessi» (Putin, 2022). Le parole di Vladimir Putin al Forum economico internazionale di San Pietroburgo chiudono idealmente quel cerchio aperto



