L’intesa commerciale permette all’Europa di accedere al mercato cinese, ma non è chiaro se l’Unione in cambio debba chiudere un occhio sui diritti umani. Intanto, gli Stati Uniti restano a guardare, preoccupati che l’Ue non possa seguirli nella disputa con Pechino
- L’accordo dovrebbe garantire un accesso più semplice da parte degli investitori europei ad alcuni settori chiave del mercato cinese, come le telecomunicazioni, la finanza ed il mercato delle automobili.
- Pechino è sempre più impegnata a ricercare nuovi spazi territoriali e nuovi ambiti di investimento estero, sia per dimostrare di non essere soggetta ad alcun isolamento diplomatico.
- Il nuovo accordo manderebbe quindi un segnale preoccupante a Washington, in base al quale l’Europa non sarebbe disposta a seguirla nella disputa con Pechino, preferendo, invece, accomodarsi in una posizione mediana.
Nonostante siano occorsi ben sette anni di trattative, alla fine l’Unione europea e la Repubblica popolare cinese hanno appianato le reciproche difficoltà e diffidenze, giungendo, poche ore prima della fine del 2020, all’annuncio di un accordo sugli investimenti, il Comprehensive agreement on investment (Cai), che promette di rendere le rispettive economie ancor più interdipendenti. In linea di massima, l’accordo dovrebbe garantire un accesso più semplice da parte degli investitori europei ad al



