Lo spettro dei crimini di guerra aleggia sul conflitto di Gaza dal suo inizio. I timori che la risposta israeliana potesse essere sproporzionata rispetto all’attacco subito dal Paese ebraico il 7 ottobre e potenzialmente in violazione del diritto internazionale sono emersi da subito.

In questo contesto, la sicurezza degli ospedali di Gaza è diventato il tema più controverso. Da quando i bombardamenti della Striscia sono iniziati, decine di migliaia di civili hanno trovato rifugio negli ospedali, per poi scappare altrove quando le condizioni di sicurezza si aggravavano anche in quei luoghi. Al centro delle controversie negli ultimi giorni è l’ospedale Al Shifa, il più grande di Gaza. Dopo giorni di assedio, che stando al Ministero della Sanità di Gaza aveva già causato la morte di decine di pazienti per mancanza di carburante per far funzionare i generatori di corrente e di altri mezzi di sussistenza, l’esercito israeliano è entrato nell’ospedale.

La ragione data dalle autorità israeliane per l’offensiva sull’ospedale è che Hamas vi aveva costruito sotto i quartieri generali di un commando di miliziani, nei famosi tunnel estesi nel sottosuolo dell’intera enclave.

Sia Hamas che lo staff dell’ospedale hanno negato che ci fosse quella struttura, sostenendo che Hamas non abbia mai usato i civili di Gaza come scudi umani perché ciò viola i loro principi religiosi e morali.

Non solo gli ospedali ma tutte le unità mediche, incluse le ambulanze, sono protetti dal diritto internazionale umanitario, il corpo di regole che protegge i civili in tempo di guerra. I feriti, i malati e il personale medico e paramedico gode di una protezione internazionale ancora più forte.

Tra questi figurano anche le persone ferite in combattimento. Le eccezioni riguardano i casi in cui queste strutture mediche vengano usate per atti ostili al nemico, secondo i dettami delle norme internazionali. In questi casi ipotetici, l’ospedale perderebbe la protezione. In caso di dubbio vi è la presunzione che l'ospedale di rimanga protetto: è necessario che ci siano prove schiaccianti dell’uso distorto della struttura affinché perda la protezione legale.

La versione di Israele

Mercoledì, le forze armate israeliane avevano detto in un comunicato diffuso sul Telegram di aver ucciso un numero imprecisato di miliziani di Hamas entrando all’ospedale e di aver trovato armi e altro materiale bellico appartenente all’organizzazione islamista, che confermerebbe l’ipotesi che l’ospedale fosse usato come loro centro operativo.

L’esercito stava operando nell’ospedale, cercando di salvaguardare la sicurezza del personale medico e dei pazienti, dice il comunicato. In un video girato dalle forze armate israeliane, si vede un portavoce dell’esercito, il tenente colonnello Jonathan Conricus, che mostra fucili, granate e altre armi ritrovate nella sala dell’ospedale dove si effettuano le risonanze magnetiche, kalashnikov e munizioni in armadi, nonché computer nascosti tra medicine dove l’esercito spera di trovare informazioni sulla struttura militare di Hamas.

«Le armi non c’entrano nulla con l’ospedale. Usano questo posto, come atri ospedali, ambulanze o altri siti sensibili per i loro scopi militari illeciti», dice Conricus.

«Le cose che abbiamo trovato confermato senza alcuna ombra di dubbio che Hamas usa sistematicamente gli ospedali per le operazioni militari in violazione del diritto internazionale. E quello che abbiamo trovato penso sia solo la punta dell’iceberg».

Tuttavia, per ora l’esercito israeliano ha fornito prove considerate insufficienti da molti osservatori, inclusi alcuni media internazionali, per dimostrare l’esistenza di una struttura militare sotto l’ospedale. L’esercito ha permesso a una troupe dell’emittente britannica Bbc di entrare nell’ospedale e ha mostrato loro le armi che sarebbero appartenute ad Hamas. Tuttavia, non li ha autorizzati a parlare col personale medico o i pazienti.

Ieri Conricus ha detto alla tv britannica che le operazioni all’ospedale più grande di Gaza sarebbe probabilmente continuate per settimane, confermando che i soldati erano ancora all’interno della struttura, con l’intenzione di perquisirne ogni parte.

Le altre strutture

Al Shifa non è l’unico caso di ospedale che gli israeliani accusano Hamas di usare come centro operativo o nascondiglio.

Ieri pomeriggio, la Mezzaluna Rossa Palestinese, organizzazione che opera a Gaza come parte della Federazione Internazionale della Croce Rossa, ha segnalato che carri armati israeliani avevano circondato l’ospedale Al Ahli e che un violento attacco era in corso.

«Le nostre equipe non possono muoversi e raggiungere le persone ferite» ha detto la Mezzaluna Rossa in un breve comunicato.

Mercoledì, sette membri dello staff dell'ospedale da campo giordano nel nord di Gaza sono rimasti feriti in quello che il ministero degli Esteri di Amman ha affermato essere stato un attacco aereo israeliano.

Il personale è stato colpito mentre prestava aiuto ai palestinesi feriti che erano arrivati all'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale, ha detto il ministro giordano Ayman Safadi in un'intervista alla Cnn.

Lunedì, invece, l’esercito aveva diffuso un video dell’ospedale pediatrico Rantisi al nord della Striscia, dove i soldati erano entrati durante il fine settimana, che mostrava armi che sostenevano di aver trovato dentro l’ospedale e stanze del seminterrato dove ritengono che Hamas avesse nascosto alcuni dei circa 240 ostaggi catturati il 7 ottobre.
 

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