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Le Chiese, le bombe e le teologie: chi ha favorito l’aggressione della Russia all’Ucraina?

FILE - Russian President Vladimir Putin congratulates Russian Orthodox Church Patriarch Kirill on the 13th anniversary of his enthronement in Moscow, Russia, Tuesday, Feb. 1, 2022. (Alexei Nikolsky, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
FILE - Russian President Vladimir Putin congratulates Russian Orthodox Church Patriarch Kirill on the 13th anniversary of his enthronement in Moscow, Russia, Tuesday, Feb. 1, 2022. (Alexei Nikolsky, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
  • Si può riconoscere nelle Chiese e nelle loro teologie elementi che hanno favorito o non impedito l’esplosione del conflitto?
  • Nel caso di Russia e Ucraina l’interrogativo è rivolto in particolare alle Chiese ortodosse di Mosca e Kiev. La risposta è, ad un tempo, dolorosa e positiva. 
  • Si possono distinguere tre livelli in cui si sedimentano elementi di corresponsabilità nella guerra: la teologia del «mondo russo»  elaborata dalle élites ecclesiastiche moscovite; lo scisma slavo-ellenico avviato con il riconoscimento dell’autocefalia ucraina nel 2018-2019; la tradizionale dottrina della «sinfonia» che regge il rapporto fra Chiese e imperi, fra Chiese e stati.

L’aggressione della Russia all’Ucraina ha già fatto migliaia di morti, feriti e distruzioni. Oltre 2 milioni i profughi. In questo mare di violenza vi è una responsabilità anche delle Chiese cristiane? Se è vero che una guerra rimanda a specifiche decisioni politiche e militari e va narrata sulla scorta di molte attenzioni (storia, geografia, tecnica, società, cultura ecc.) è possibile riconoscere nelle Chiese e nelle loro teologie elementi che hanno favorito o non impedito l’esplosione del con

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FILE - Russian President Vladimir Putin congratulates Russian Orthodox Church Patriarch Kirill on the 13th anniversary of his enthronement in Moscow, Russia, Tuesday, Feb. 1, 2022. (Alexei Nikolsky, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)

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