Le esecuzioni capitali diminuiscono, ma la battaglia politica continua

FILE - This Nov. 10, 2016 file photo released by the Nevada Department of Corrections shows the newly completed execution chamber at Ely State Prison in Ely, Nev. Nevada hasn't carried out an execution since 2006, and two state lawmakers have proposed abolishing capital punishment altogether. A Nevada death-row inmate who is fighting an early June execution date that would make him the first person put to death in Nevada since 2006 has filed court documents calling for the state to consider firing squad as an option. Attorneys for convicted mass-murderer Zane Floyd say he does not want to die, but they have to offer an alternative if they're challenging Nevada's a plan for lethal injection. (Nevada Department of Corrections via AP, file)

08 giugno 2021 • 14:39

Nel 2021 si dovrebbero portare a termine soltanto dieci esecuzioni, il record negativo dal 1983, ma gli stati governati dai repubblicani resistono alla moratoria proposta da Joe Biden e pensano a modalità sempre più sinistre per aggirare il rifiuto delle aziende farmaceutiche di fornire le droghe letali

Non si sta materializzando il revival delle pene capitali sognato dall’Amministrazione Trump, che tra il 2020 e il 2021 ha deciso di mandare al patibolo ben tredici persone. Le esecuzioni, in termini assoluti, sono in calo.
Il problema è anche la scarsità disponibilità delle droghe usate nelle iniezioni letali, da circa trent’anni il metodo prevalente usato dai boia statali. L’originario cocktail di tre droghe è sempre stato più difficilmente reperibile a causa della riluttanza delle aziende farmaceutiche a fornire i farmaci.
Due stati repubblicani hanno deciso di ripristinare vecchi metodi per portare a compimento le sentenze: in South Carolina il condannato può scegliere tra la sedia elettrica e la fucilazione, mentre l’Arizona ha acquistato i componenti per creare camere a gas.