Fortissimi incendi si stanno propagando con velocità nell’isola di Maui, nelle Hawaii. I danni più gravi si registrano nella storica città di Lahainia, dove le fiamme hanno danneggiato 13mila edifici. Le vittime accertate sono trentasei, ma il bilancio potrebbe aumentare. I pompieri stanno incontrando molte difficoltà a domare gli incendi a causa della vegetazione secca e dei forti venti portati dall’uragano Dora, che rendono la propagazione molto più veloce del consueto.

Associated Press/LaPresse

Molti dei turisti presenti nell’isola sono rimasti bloccati nell’aeroporto di Kahului, dove i voli sono stati sospesi. Gli ospedali sono messi a dura prova dalle tantissime persone che necessitano di cure prevalentemente legate a ustioni e inalazioni di fumo.

La guardia costiera ha fatto sapere che alcune persone si sono buttate in mare per sfuggire alle fiamme e al fumo denso. Per poter gestire la situazione è stato indetto lo stato di emergenza. «Sono tutti incendi attivi, che creano la necessità di portare via urgentemente la popolazione da diverse aree dell’isola»: ha detto la portavoce della contea di Maui, Mahina Martin.

«Il 911 non funziona. I servizi di telefonia mobile non funzionano e questo è parte del problema. La contea di Maui non può comunicare con i residenti. La situazione è molto seria e drammatica»: ha dichiarato Sylvia Luke, governatrice ad interim delle Hawaii.

Dunque, la città di Lahainia è completamente isolata a causa delle fiamme, le strade sono state chiuse a tutti ad eccezione dei mezzi di soccorso. Hawaiian Electric, fornitore di energia che serve il 95 per cento dei residenti delle Hawaii, ha avvertito che oltre 12mila utenti non hanno elettricità.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha espresso le proprie condoglianze per le vittime degli incendi, annunciando di aver «ordinato a tutti i mezzi federali disponibili sulle isole di aiutare nella risposta».

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