Nostalgia imperiale

Le mire della Russia sull’Alaska, tra propaganda e geopolitica della crisi climatica

This 2016 photo provided by the U.S. Navy, shows a submarine after breaking through ice in the Beaufort Sea off Alaska's north coast. The U.S. Navy has kicked off biennial submarine testing and training under sea ice off Alaska's north coast--the exercises are dubbed Ice Exercise 2018, or ICEX18, and will include maneuvers by three submarines under Arctic ice, including a British vessel, over five weeks. (U.S. Navy via AP)
This 2016 photo provided by the U.S. Navy, shows a submarine after breaking through ice in the Beaufort Sea off Alaska's north coast. The U.S. Navy has kicked off biennial submarine testing and training under sea ice off Alaska's north coast--the exercises are dubbed Ice Exercise 2018, or ICEX18, and will include maneuvers by three submarines under Arctic ice, including a British vessel, over five weeks. (U.S. Navy via AP)
  • Alcune settimane fa il membro della Duma Oleg Matveychev  ha dichiarato in un dibattito pubblico e anche in una intervista alla agenzia Ria che la Russia dovrebbe riportare la sua autorità sulla piccola enclave di Fort Ross, in California, e sulla ben più estesa Alaska, venduta dallo zar agli americani nel lontano 1867 e non conquistata da loro militarmente.
  • In questo modo verrebbero compensati i danni causati oggi dalle sanzioni economiche imposte dall’Occidente dopo l’aggressione alla Ucraina. I dettagli concreti su come attuare questa riconquista tardiva non sono noti.
  • Assieme all’Alaska anche l’Antartide dovrebbe essere riconosciuto come territorio russo, considerando che fu avvistato da Fabian von Bellingshausen, in missione per conto dello zar, il 27 gennaio 1820.

Per continuare a leggere questo articolo