Entro la fine dell’anno Meloni deve decidere se rompere l’accordo con la Cina firmato da Conte nel 2019. Cestinare il protocollo sarebbe vissuto a Pechino come uno sgarbo, e l’export italiano potrebbe risentirne. La lotta fra promotori della continuità e falchi anti cinesi
- La presidente del Consiglio ha ereditato la patata bollente del memorandum sulla nuova via della Seta sottoscritto con Pechino dal governo Conte I nel marzo 2019, e dovrà fare attenzione a non compiere passi falsi in un mercato che per le aziende italiane è importante.
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Il Memorandum d’intesa tra i governi scadrà nel marzo 2024, ma, in assenza di «un preavviso scritto di almeno tre mesi all’altra parte», si rinnova automaticamente.
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Il ministro Tajani ha auspicato un riequilibrio della bilancia commerciale e confermato la volontà di riprendere il dialogo bilaterale. Ma nel governo c’è chi la pensa diversamente.