Qual è il modo migliore per contrastare Donald Trump, Vladimir Putin e i loro omologhi? Gli ultimi risultati elettorali sembrano contraddittori. L’estrema destra è in ascesa in Europa, dal Regno Unito alla Romania, passando per la Germania della grande coalizione. Se pur di poco, è stata però sconfitta nei due paesi, il Canada e l’Australia, in apparenza più simili agli Stati Uniti. Che cosa spiega questa divergenza?

Canada e Australia

In Canada e in Australia hanno pesato certo la maggiore paura di Trump e la lontananza dal conflitto ucraino. Resta il fatto che l’estrema destra, pure molto forte, lì è stata affrontata a viso aperto, da tutte le forze democratiche e progressiste senza cedimenti.

Queste forze hanno vinto, assestando un duro colpo alle ambizioni di Trump. E andrebbe chiarito un punto. Anche se il Pil per abitante è un po’ più basso, sia il Canada sia l’Australia sono paesi in cui si vive meglio degli Stati Uniti. Decisamente meglio.

La speranza di vita è più alta (82 anni in Canada e addirittura 84 in Australia, contro 79 degli Usa), la criminalità più ridotta, così come la disuguaglianza: se in Usa l’indice di Gini tocca il 41,3 per cento, il valore peggiore di tutto l’Occidente e anche della Cina e della Russia, in Australia si ferma a 34,3 (più basso dell’Italia) e in Canada a 31,7 (alla pari dei migliori paesi europei). Non è affatto vero, insomma, che l’Occidente sia tutto uniforme. Gli Usa rappresentano l’eccezione, negativa ma gigantesca; ed è questo che spiega in sostanza il successo di Trump.

L’Europa

In Europa dovremmo trarne insegnamento. Il modo migliore per sconfiggere l’estrema destra, anzi l’unico, è attuare politiche che contrastino le disuguaglianze e investire nelle innovazioni orientate al benessere, a partire dalle tecnologie green.

Politiche che proteggano i ceti popolari che si sentono minacciati dall’immigrazione, dalla globalizzazione commerciale e dalle conseguenze economiche della guerra in Ucraina (l’inflazione); e che li supportino nella conversione ecologica, evitando di fargliene pagare i costi. È questa la strada per fare sì che i cittadini appoggino le forze progressiste e democratiche e non vengano invece conquistati dalla retorica degli aspiranti autocrati.

Con quali risorse? Si possono reperire in due modi. Con il debito comune europeo, a tassi più bassi di quelli che graverebbero sui singoli stati, specie se periferici. E con tassazioni progressive, meglio se europee, sui grandi patrimoni e sui profitti delle corporation, eliminando la concorrenza fiscale al ribasso che vige attualmente fra i paesi dell’Unione. Sono strade ben diverse da quelle seguite finora dall’Unione europea, con l’eccezione del Pnrr per il debito comune (che però eccezione è rimasta); o dai suoi governi nazionali, con l’eccezione della Spagna di Pedro Sánchez per la tassazione progressiva.

Trump e Putin

Non servono le scorciatoie giudiziarie, né altri espedienti. Beninteso: in una democrazia liberale i poteri indipendenti tali sono, o dovrebbero essere, ed è bene quindi che facciano il loro corso; e la Germania e la Romania, o anche la Francia, sono tutti casi molto diversi fra loro, che non è corretto accomunare. Vale però una regola, generale: è meglio non farsi illusioni.

Se un leader o addirittura un partito verranno messi fuori gioco dalla legge e non dagli elettori, è probabile che quello spazio verrà comunque occupato da un altro equivalente, se non peggiore, forse con ancora più seguito; come è appena successo in Romania.

Né tantomeno l’estrema destra si sconfigge imitandola, blandendola, o addirittura alleandocisi: anche su questo il verdetto della storia è inequivocabile. L’estrema destra si sconfigge con politiche economiche e sociali progressiste, diverse dal passato, al cui cuore deve esserci la lotta alle disuguaglianze. Vale per il nuovo governo tedesco: sappia che se non avrà il coraggio di fare questo, di invertire la rotta delle politiche economiche, Trump e Putin conquisteranno l’Europa. E non con le armi, ma perché vinceranno le elezioni.

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