C’è un Libano che resiste sia a Israele sia al dominio delle élite istituzionali e religiose locali. Obiettivo: creare un nuovo stato e scongiurare violenze tra comunità e una guerra interna
Il Libano dove domani atterra la premier italiana Giorgia Meloni non è soltanto quello travolto dalla più feroce guerra di Israele dell’ultimo quarto di secolo. Né soltanto quello che si difende con una “resistenza islamica” di Hezbollah. Né tantomeno quello che, stando a notizie sparse di episodi di violenza, si starebbe avviando verso quella nuova guerra civile tanto auspicata dallo stesso governo israeliano e da alcuni settori dell’establishment americano. È anche il Libano che resiste, con



