Quella del jihad islamico è l’antagonismo più radicale al mondo di oggi. Un delirio vittimista scambiato per rivoluzione: se le porte dell’Europa non si aprono almeno sono aperte quelle del paradiso tramite il martirio.
- Quella del jihad islamico è l’antagonismo più radicale al mondo di oggi. Un delirio vittimista scambiato per rivoluzione.
- Il messaggio dei predicatori radicali è sempre lo stesso: la convivenza è impossibile.
- Il paradosso è che molti dei giovani radicalizzati reagiscono proprio all’incapacità di integrazione: passano “from zero to hero”, da una vita a cui cercando di dare un senso alla follia sanguinaria.
Radicalizzazione: gli accoltellamenti di Parigi proprio sotto la sede di Charlie Hebdo risvegliano un mostro che solo la paura del Covid aveva sopito. La parabola dei foreign fighters non è finita: malgrado il crollo dell’Isis (peraltro dubbio) persiste nel cuore d’Europa l’eco micidiale della propaganda jihadista che può attrarre menti fragili e ossessionate. Non si tratta di un’assoluta novità sociologica: negli anni Settanta del secolo scorso giovani europei si fecero sedurre dall’ideologia



