Dopo Rihanna, Greta Thunberg e il Canada, anche gli Stati Uniti sono intervenuti per chiedere al governo indiano del premier, Narendra Modi, di cambiare atteggiamento nei confronti dei contadini che da mesi protestano contro tre nuove leggi volte a liberalizzare il mercato agricolo del paese. Il segretariato di Stato americano ha chiesto all’India di iniziare a «dialogare con i produttori agricoli». Pur apprezzando gli «sforzi riformatori» del governo indiano, l’amministrazione guidata dal presidente Joe Biden ha chiesto a Modi di reinstaurare l’accesso a internet nelle provincie colpite dalla protesta dopo che il 26 gennaio, giorno della Repubblica, i contadini avevano assaltato il Forte rosso, monumento simbolo dell’unità nazionale.

«Il Forte rosso come il Congresso»

La risposta del governo indiano è stata, però, chiara. Il ministero degli Esteri ha paragonato l’assalto al Forte rosso del 26 gennaio all’insurrezione dei sostenitori dell’ex presidente americano, Donald Trump, che il 6 gennaio avevano invaso il Congresso causando la morte di cinque persone tra cui un poliziotto. Secondo il governo di Nuova Dehli i due eventi «hanno avuto una ricaduta simile nell’immaginario collettivo delle popolazioni». 

Storia delle proteste

Le proteste dei contadini sono iniziate a settembre quando il governo ha approvato le tre norme che riformano il mercato agricolo eliminando alcune regolazioni. Secondo i manifestanti, le leggi renderebbero i produttori agricoli inermi di fronte alle grandi multinazionali. Il governo ha finora ribattuto dicendo che le misure sono invece un’occasione per svecchiare il sistema ed eliminare alcuni vecchi sprechi. La protesta si è intensificata a novembre quando i contadini hanno invaso la capitale Nuova Dehli bloccando le strade.

D’allora si sono verificati vari scontri tra forze dell’ordine e dimostranti. Gli ultimi avvenuti il 26 gennaio hanno causato la morte di almeno una persona.  Le proteste hanno attirato diverse simpatie a livello internazionale. Il premier canadese, Justin Trudeau, ha detto che difenderà sempre le proteste pacifiche mentre la cantante pop Rihanna e l’attivista Greta Thunberg si sono schierate a favore dei contadini.

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