«Ho provato il game dieci volte, tutte le volte sono stato respinto», racconta Mohamed, afghano di 25 anni che in questo momento vive in uno squat a Bihać, nel nord della Bosnia. «Le prime tre volte la polizia croata mi ha picchiato, spogliato, tolto il telefono e i soldi e poi mi hanno rimandato indietro. Il problema è stato la quarta, quando per riportarci in Bosnia ci hanno gettato nel fiume lungo la frontiera e io stavo annegando. Mi hanno salvato i miei amici» aggiunge, mentre cerca di acce

L’inferno di Bihać
Il Reportage dal girone dei dannati. Dove muore il sogno europeo dei profughi che cercano la normalità. Nonostante i respingimenti della polizia bosniaca e il gelo imperante, nella fabbrica abbandonata di Bihać i migranti della lotta balcanica sono pronti a rimettersi in viaggio verso l’Europa occidentale. Lo chiamano con triste ironia “The game”: è il tentativo dei migranti di superare muri e confini. Cento ragazzi vivono in un palazzo a Bihać senza elettricità, né acqua e usano per riscaldarsi la legna che una donna regala loro. Le loro storie si somigliano: in molti sono laureati e sono stati costretti ad abbandonare paesi come Pakistan e Afghanistan a causa dei talebani. Alcuni portano anche i segni delle violenze della polizia come Awad di appena 18 anni che non riesce più a usare un braccio dopo le violenze degli agenti
Palazzo abbandonato di Bihac, Mohamed fuori dalla sua stanza


