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Giappone, l’inferno di Iwao Hakamada che ora spera di essere dichiarato innocente

  • Lunedì 13 marzo l’Alta corte di Tokyo ha stabilito che Iwao Hakamada ha diritto a un nuovo processo. Quello che lo ha condannato a morte è stato iniquo.
  • Nel 1968 Hakamada era stato condannato all’impiccagione per un quadruplice omicidio commesso nel 1966.
  • Il processo si basava sulla confessione iniziale, estorta con maltrattamenti e per sfinimento. Oggi Hakamada ha ottantasette anni è in pessime condizioni di salute ed è affetto da demenza senile. Fiaccato da decenni d’isolamento nel braccio della morte del Giappone, spera solo di vedersi riconosciuto innocente.

Iwao Hakamada ha un solo obiettivo: morire, in santa pace, riconosciuto innocente. Le sue condizioni di salute, di ottantasettenne affetto da demenza senile e soprattutto fiaccato da decenni d’isolamento nel braccio della morte del Giappone, non rendono ottimisti. Ancora meno, l’estenuante lentezza del sistema giudiziario locale.  Ma né lui, né i suoi familiari, né i suoi avvocati disperano, soprattutto ora che è accaduto qualcosa che, se non unico, è estremamente raro nella storia della pena c

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