Secondo il dipartimento di Stato, il principe saudita non può essere processato negli Stati Uniti per l’omicidio di Jamal Khashoggi perché gode dell’immunità garantita in quanto primo ministro dell’Arabia Saudita. Ma l’ordinamento della monarchia non prevede questo titolo, inventato appositamente per sfuggire ai giudici
- Per la Cia il mandante dell’omicidio di Khashoggi è il principe Mohammed Bin Salman, che dal 27 settembre è anche primo ministro dello stato. Il dipartimento di Stato sostiene che non può essere messo sotto processo in America.
- L’associazione che, insieme all’ex fidanzata di Khashoggi, ha denunciato Bin Salman sostiene da mesi che la sua nomina a primo ministro è una «aberrazione» anche nel contesto del diritto saudita, che non conoscerebbe tale figura.
- Ora spetta al dipartimento di Giustizia decidere se procedere. Ma per l’amministrazione Biden affidarsi alle pronunce dei giudici è già una decisione: è quello che fanno tanti politici per non assumersi la responsabilità di scelte difficili.
Era il 2 ottobre del 2018 quando Jamal Khashoggi faceva ingresso nel consolato dell’Arabia Saudita a Istanbul per ottenere i documenti necessari per il suo matrimonio. Non ne sarebbe uscito vivo e non avrebbe più fatto ritorno a casa. Il 16 novembre dello stesso anno la Cia ha concluso che il mandante dell’omicidio di Khashoggi è stato Mohammed Bin Salman, primo in linea di successione al trono dell’Arabia Saudita e, dallo scorso 27 settembre, primo ministro dello stesso stato. L’omicidio d



