Nessuna giustizia per Khashoggi

L’inganno sull’immunità di Bin Salman a cui Biden ha deciso di credere

Saudi Crown Prince Mohammed bin Salman attends the APEC Leader's Informal Dialogue with Guests during the Asia-Pacific Economic Cooperation APEC summit, Friday, Nov. 18, 2022, in Bangkok, Thailand. (Athit Perawongmetha/Pool Photo via AP)
Saudi Crown Prince Mohammed bin Salman attends the APEC Leader's Informal Dialogue with Guests during the Asia-Pacific Economic Cooperation APEC summit, Friday, Nov. 18, 2022, in Bangkok, Thailand. (Athit Perawongmetha/Pool Photo via AP)

Secondo il dipartimento di Stato, il principe saudita non può essere processato negli Stati Uniti per l’omicidio di Jamal Khashoggi perché gode dell’immunità garantita in quanto primo ministro dell’Arabia Saudita. Ma l’ordinamento della monarchia non prevede questo titolo, inventato appositamente per sfuggire ai giudici

  • Per la Cia il mandante dell’omicidio di Khashoggi è il principe Mohammed Bin Salman, che dal 27 settembre è anche primo ministro dello stato. Il  dipartimento di Stato sostiene che non può essere messo sotto processo in America.
  • L’associazione che, insieme all’ex fidanzata di Khashoggi, ha denunciato Bin Salman sostiene da mesi che la sua nomina a primo ministro è una «aberrazione» anche nel contesto del diritto saudita, che non conoscerebbe tale figura.
  • Ora spetta al dipartimento di Giustizia decidere se procedere. Ma per l’amministrazione Biden affidarsi alle pronunce dei giudici è già una decisione: è quello che fanno tanti politici per non assumersi la responsabilità di scelte difficili.

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