- A qualsiasi livello il calcio ama gli autocrati perché è a sua volta un sistema autocratico, refrattario ai controlli e all’accountability. Il rapporto con leader autoritari e regimi liberticidi non è mai stato un problema.
- La risoluzione emessa giovedì dal parlamento europeo sulla situazione dei diritti in Qatar certifica la politicità del calcio, ma chi lo governa continua a negare questo stato delle cose.
- La mancata esibizione della fascia di capitano è stata una grande occasione persa, l’irripetibile opportunità di mostrare al mondo l’ottusità del potere calcistico nella sua complicità coi regimi non democratici.
La risoluzione emanata dal parlamento europeo giovedì, in materia di situazione dei diritti in Qatar a margine della celebrazione dei mondiali, certifica una volta di più la rilevanza politica del calcio. Una rilevanza scontata, ma che continua a essere inaccettabile per chi lo governa a qualsiasi livello. Agli occhi di costoro la politica non riguarda i diritti e la vita delle persone, ma piuttosto è qualcosa di cerimoniale e cerimonioso. Fatto di meeting, strette di mano e photo opportunity



